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Giacomo Crivellaro | Psicologo Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica e Ipnosi
Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)

Nel 1921 un giovane studente di agraria tornò a vivere con i genitori, contadini bavaresi. Rientrava a lavorare nella ditta paterna, fresco della sudata, e sofferta, laurea in agraria.

Heinrich era alto, forse troppo; magro, forse troppo; gli occhi, forse troppo poco grandi. Due piccole fessure, la cui scarsa ampiezza contrastava con la grandezza (e spessore!) degli occhiali, tentativo di compensare  un difetto di miopia, eredità di qualche sfortunato gene familiare.

Fortunatamente alla fattoria non mancavano le cose da fare: rigovernare l’aia, pulire, potare gli alberi e le piante, e soprattutto badare ai polli, coltura precipua dell’attività di famiglia. Bisognava badare che crescessero bene, che non si ammalassero, che il cibo fosse del tipo e quantità giusta. Lo studente, d’accordo con i genitori, sperava di migliorarne la razza, procedendo ad accoppiamenti oculati e programmati.

Nella sua salita al potere, Heinrich non era stato lineare, nè senza strappi: aveva dovuto complottare, commissionare omicidi e sparizioni, progressivamente erodere il potere degli altri, al fine di incrementare il proprio. Grazie ad alcune conoscenze, poche ma potenti, era riuscito però a diventare padrone della piazza: la polizia segreta nazista era finita nelle sue mani, come l’intera gestione delle SS.

Quell’idea gli appariva geniale, forse anche rivoluzionaria. L’aveva sviluppata progressivamente, e il suo Grande Capo la sosteneva con fervore: la società, come i gruppi animali, come i pollai, potevano essere progressivamente ripuliti degli individui meno forti, meno sani. Una razza di polli sempre più perfezionata, creata sui due binari paralleli degli accoppiamenti programmati e dell’eliminazione selettiva. L’immagine di un tragico futuro prossimo.

 

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L’idea che Himmler sia stato influenzato dalle sue conoscenze avicole, pervertite in tecnologia selezionatrice della razza umana, non è mia, e non so se sia completamente sostenibile. L’ho trovata nel libro di Delarue (1964), che mi è sembrato ottimo.

Troviamo il funzionamento paranoico della convizione incrollabile descritto nel libro di Muriana e Verbitz, che cito:

Il risultato di una sequenza apparentemente lineare di decodifica della realtà è invece il prodotto di ciò che è stato percepito in maniera distorta dai sensi e poi organizzato fino a diventare un costrutto iperazionale, seguendo il principio di non contraddizione, tale per cui 1+1=2.

E non è un caso se il regime nazista, denso di paranoie verso l’interno e l’esterno, abbia trovato nel giovane Heinrich uno dei suoi più degni rappresentanti. Egli creò la spietata organizzazione matematica dei “servizi” delle SS e dell’ideologia che vi stava alla base…1+1=2.

 

Bibliografia

Delarue, J. (1964). Storia della Gestapo. Varese: dall’Oglio.

Muriana, E., Verbitz, T. (2017). Se sei paranoico non sei mai solo! Dalla diffidenza al delirio paranoico. Roma: Alpes.

 



Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Sono Psicologo Psicoterapeuta. Diverse esperienze lavorative in alcuni ambiti della Salute Mentale mi hanno portato ad approfondire la Terapia Breve Strategica, approccio che considero il migliore, in ambito psicoterapeutico e non solo. Sono un curioso impenitente, un critico impietoso (anche verso me stesso, ahimè!) e un lettore accanito. Ricevo come Psicologo Psicoterapeuta libero professionista nei miei studi di Firenze, di Parma e a Montevarchi (AR), dove collaboro con il Centro ABA e Psicoterapia Valdarno della Associazione Vento a Favore, di cui sono socio fondatore. Sono Psicoterapeuta Ufficiale e Ricercatore del Centro di Terapia strategica di Arezzo.


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