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Giacomo Crivellaro | Psicologo Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica e Ipnosi
Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)

Probabilmente conoscete il mito. Dedalo, inventore greco, si era recato insieme al figlio Icaro da re Minosse a Creta, dal quale gli era stato commissionato un labirinto. Meglio: Il Labirinto, il più complesso di tutti, quello dal quale sarebbe stato impossibile fuggire.

Concluso il lavoro, il re decise di punire il suo costruttore, Dedalo, che aveva aiutato lo spasimante della figlia, Teseo, ad uccidere il Minotauro e a scappare dal labirinto (ricordate il filo di Arianna?). Rinchiuse i due nella complessa costruzione, ma essi misero in atto un piano astuto, inventato dal furbo Dedalo, il quale costruì delle ali di cera che avrebbero permesso ad entrambi di fuggire dal labirinto, volando sopra le acque. Una volta in volo però, Icaro, reso incauto dalla sua giovane età ed entusiasta dall’estasi del tragitto, si librò troppo in alto, decisamente troppo vicino al sole, che sciolse le fragili ali facendolo cadere in mare.

Si tratta di un mito fondamentale, chiaramente. Esso espone il difficile rapporto che l’uomo ha intessuto con tutte le sue invenzioni, dall’alba dei tempi in poi: possedere la cognizione per crearle ma non la biologia per saperle gestire. Ecco quindi il significato della Via di Mezzo di confuciana memoria o come dicevano i latini intrisi della loro tipica fiducia nella ragione, della Moderazione (che deriva da Modus-Ratio, al Modo della Ragione). Creare dal nulla un nuovo equilibrio flessibile, un alternanza fluida che includa ciò che i geni non contemplano, le visioni che l’uomo ha costruito, facendone realtà.

 

Le ali si sciolgono facilmente: cadute in abissi vecchi e nuovi

 

Non è quindi un caso se ogni invenzione comporta tali e tanti rischi per la salute e persino per la sopravvivenza; non ne siamo per istinto immuni, e la cultura deve presenziare dove la biologia è assente. Ma a volte viene a mancare anche la prima; basti pensare alle sostanze allucinogene, utilizzate all’interno delle culture tribali nei riti sciamanici, nell’evocazione della trance e della possessione, fondamentali per la sopravvivenza e l’equilibrio di quelle piccole comunità. Ed ecco, esse sono arrivati nelle città del ventesimo secolo, ma senza quei significati che possedevano in seno alla tribù, divenuti ormai poco più di superstizioni obsolescenti per le ‘Verità’ più sicure offerte dalla scienza. Sono le Droghe; la biologia non ci ripara dai rischi insiti in queste pericolose prigioni della chimica, e la cultura nemmeno. Non la nostra, alla quale sono estranee, non la loro, quella della tribù, troppo lontana, ormai aliena al mondo in cui viviamo. E così le ali si sciolgono, Icaro precipita. Uno spruzzo d’acqua salmastra quando tocca l’acqua, e poi c’è l’Abisso.

E l’energia? Aveva in mente l’Atomica Einstein quando disse: “Dio non gioca a dadi con l’Universo”? Difficile immaginarlo: ma quanto in alto volò l’uomo con le scoperte della fisica avvenute nella prima metà del Ventesimo Secolo? Quanto le nuove prospettive hanno rimesso in discussione i concetti di Realtà, di Atomo, di Osservazione, quanto in là hanno spinto la coscienza umana (vai qui per altri articoli di epistemologia)? E quanto abbiamo sfiorato l’Abisso con la crisi dei missili cubani?

Oppure, spostandoci ai giorni nostri, possiamo osservare il fenomeno Internet, che a partire dagli anni ’90 in poi ha talmente invaso le nostre vite da rendere difficile ricordare com’era il mondo prima. Le persone possono scambiarsi opinioni, foto, video, informazioni, messaggi e quant’altro da una parte all’altra del mondo con uno scarto di pochi centesimi di secondo, qualcosa di impensabile fino a pochi anni fa. Internet, che da quando è nata ha costruito, assieme ad ogni innovazione tecnologica che implementava, una patologia mentale corrispondente, di solito su base dipendente o compulsiva: in nomi si sprecano, Internet Addiction Disorder, Disturbo da Shopping Compulsivo, Hikikomori (sebbene questi ultimi abbiano caratteristiche peculiari), Retomania o Dipendenza da Gioco d’Azzardo Online (approfondisci le dipendenze). Ancora Icaro, e i flutti sono tanto più scuri nelle loro profondità, se li compariamo alla luce del sole che li abbaglia.

 

Imparare a volare, salire per poi ridiscendere

 

Ed ecco che uno dei compiti di sviluppo dell’adolescente che diventa giovane adulto è quello di imparare a usare le ali che possiede e quelle che possederà, ma senza, rapito dall’estasi, alzarsi fino a perdere vita, equilibrio, o entrambi. Saper volare, lasciarsi trasportare dai venti, accompagnandoli per poterli domare: conoscere ed utilizzare tecnologie e potenzialità, auto-creandosi una cultura, una educazione al mezzo umano.

Volare, conoscere bene venti, ali, cera e sole: concedersi qualche impennata, e qualche discesa. Tollerare l’ambivalenza del scendere per poter risalire, ‘cavalcare la propria tigre’ con la felice espressione di Giorgio Nardone, per evitare che l’ambivalenza (leggi articolo) che la Vita impone arrivi comunque, ma in forma più distruttiva o definitiva.



Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Sono Psicologo Psicoterapeuta. Diverse esperienze lavorative in alcuni ambiti della Salute Mentale mi hanno portato ad approfondire la Terapia Breve Strategica, approccio che considero il migliore, in ambito psicoterapeutico e non solo. Sono un curioso impenitente, un critico impietoso (anche verso me stesso, ahimè!) e un lettore accanito. Ricevo come Psicologo Psicoterapeuta libero professionista nei miei studi di Firenze, di Parma e a Montevarchi (AR), dove collaboro con il Centro ABA e Psicoterapia Valdarno della Associazione Vento a Favore, di cui sono socio fondatore. Sono Psicoterapeuta Ufficiale e Ricercatore del Centro di Terapia strategica di Arezzo.


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