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Giacomo Crivellaro | Psicologo Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica e Ipnosi
Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)

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In una pausa di lavoro mi ritrovo a chiedermi dove pranzare.

E’ tardi, le panetterie non hanno ancora

riaperto per il pomeriggio, i ristoranti sono già chiusi.

Inseguito dalla fame, girovago stancamente fin quando arrivo ad un ristorante cinese.

“Siano benedetti i cinesi” mi dico, rendendomi conto mentre lo penso

del vago sapore razzista della frase. Quasi non parlano italiano, ma capisco che

hanno già chiuso anche loro: se voglio, però, mi prepareranno il pranzo take-away.

Al banco faccio l’ordinazione ad una donna sulla trentina, che ogni tanto scambia qualche

battuta con un uomo seduto al tavolo.

Scrive l’ordine in cinese, le quantità (1 riso alla cantonese, 2 involtini primavera)

in numeri arabi. Al momento di pagare fa un cenno all’uomo, che si avvicina.

Con sussiego lui estrae le chiavi della cassa, la apre,

prende i miei soldi, mi dà il resto e la richiude. Poi torna a sedersi.

Sarà però la donna sulla trentina a consegnarmi il pranzo.

Non sono mai stato un estimatore del femminismo a tutti i costi, trovo che lo sforzo di ‘maschilizzare’ la metà femminile della mela la renda nel complesso meno fragrante.

Ciònonostante, la scenetta che vi ho narrato mi ha fatto riflettere. Dei due, la donna del ristorante aveva fatto gran parte del lavoro, ma l’uomo deteneva le chiavi, simbolo rituale della fine della transazione, sancita dalla chiusura della cassa. Sembra proprio che nei confronti di lei ci fosse un atteggiamento del tipo: sei abbastanza in gamba da lavorare, ma non abbastanza per avere la responsabilità del lavoro.

Intendiamoci: non c’era tensione in sala, i due chiacchieravano sorridendo rilassati, scherzando senza screzi. Se c’era divisione dei ruoli non sembrava imposta.

 

La teoria di Campbell

Secondo Joseph Campbell (vi consiglio caldamente il suo “Il potere del mito”, edito dalla Feltrinelli) quando i primi gruppi umani si sostentavano di caccia e raccolta non vi era necessità di supremazia gerarchica degli uomini sulle donne. I primi si occupavano della caccia (che richiedeva certe abilità atletiche) e le seconde della raccolta (che implicava conoscenze approfondite delle piante e della natura); entrambe importanti a pari livello, e sottostanti alle comuni leggi di ‘Madre Natura’ o ‘Gaia’, che dir si voglia – guarda caso una divinità femminile.

Con l’arrivo dell’agricoltura, le abilità messe in campo si sono confuse, e non di rado le donne si mostravano più capaci delle loro controparti maschili. Donde l’arrivo del maschilismo e delle divinità maschili.

Invito

Ora, la storia delle disparità di genere non è il mio campo. Ma la teoria di Campbell implica che il maschilismo ha origine nella sensazione che l’identità maschile, il valore del maschio, sia in qualche modo minacciata dalle donne. 

Nasce dal tentativo di alcuni uomini di prevalere sulle donne, schiacciandole. E come non comprenderli? L’altra metà della mela mette ci mette di fronte ai nostri limiti, alle nostre debolezze, di fronte a ciò che non siamo sicuri di poter essere. A ciò che forse potremmo diventare, ma che costa fatica, forse troppa.

Ma, cari colleghi: pensare di vincere giocando sporco vuol dire aver già perso in partenza. Strada più ardua, ma proficua, è migliorare sé stessi sempre più, evitando di usare la squalifica degli altri come trampolino per spiccare…

 

 

Disclaimer

Questo articolo NON vuole contenere una valutazione della cultura cinese – avrebbe lo stesso senso pensare di giudicare tutte le donne (o uomini). La vignetta iniziale mi è servita solo da spunto, un propulsore alla riflessione di cui sopra. Il risultato di ogni meccanismo, d’altronde, è indicativa della natura del meccanismo stesso più che del propulsore che lo mette in moto.

 

DOTT. GIACOMO CRIVELLARO, PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
A FIRENZE E PARMA
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Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Sono Psicologo Psicoterapeuta. Diverse esperienze lavorative in alcuni ambiti della Salute Mentale mi hanno portato ad approfondire la Terapia Breve Strategica, approccio che considero il migliore, in ambito psicoterapeutico e non solo. Sono un curioso impenitente, un critico impietoso (anche verso me stesso, ahimè!) e un lettore accanito. Ricevo come Psicologo Psicoterapeuta libero professionista nei miei studi di Firenze, di Parma e a Montevarchi (AR), dove collaboro con il Centro ABA e Psicoterapia Valdarno della Associazione Vento a Favore, di cui sono socio fondatore. Sono Psicoterapeuta Ufficiale e Ricercatore del Centro di Terapia strategica di Arezzo.


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