Ti sei dato da fare, hai aiutato in casa e a fare gli scatoloni: un piccolo premio, qualche euro da spendere come vuoi tu. E siccome ogni autonomia include il fardello dell’incertezza, ti ho accompagnato e in quel mercatino dell’usato hai trovato qualcosa che ti interessava: un carrarmatino, riproduzione in scala dell’imponente originale. Ti ho ammirato: hai voluto pensarci su, abbiamo fatto un altro giretto, e alla fine ti sei convinto. Hai concluso la transazione.
Il pomeriggio, hai voluto mostrare ad un altro bambino il frutto del tuo impegno: l’altro, sdegnosamente, ha liquidato il tuo come inferiore e bruttarello, non come il suo, pieno di luci e suoni ed effetti strabilianti. Ma ricevuto in dono, insieme a tanti altri giochi che tu non hai, non era stato guadagnato, ottenuto, cercato. Un ammennicolo che mostra la sua insignificanza nel mucchio dell’abbondanza senza desiderio.
Sei tornato a casa intristito e abbattuto: ti sembrava ora che quel gioco, che fino a poco prima si alzava ai tuoi occhi in alto, pieno di promesse, ora fosse precipitato in basso, senza valore. Una intuizione e un po’ di fortuna (un papà ne ha bisogno!): il modellino è di un carrarmato famoso. Documentari, descrizioni, racconti ammirati di testimoni antichi: c’è tutto, basta cercare. E ne abbiamo guardato qualcuno insieme: vedevo tornarti la luce nello sguardo. Ti ho visto mentre, con cura, lo riponevi nel sacchetto per portarlo in camera, dove sai tu. Insieme, forse, al germoglio di un’intuizione: il bello va condiviso con chi lo sa vedere.
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Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)