Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è strutturato come la compresenza di peculiari pensieri o sensazioni ricorrenti (ossessioni) e sequenze di rituali (compulsioni – leggi di più), cioè di azioni ripetitive, che la persona mette in atto in virtù delle ossessioni (leggi di più sui disturbi d’ansia ossessivi).
La prevalenza nell’arco di vita si aggira attorno al 2% (Sasson et al., 1997; Marchetti et al., 2010), anche se una ricerca (Ruscio et al., 2010) ha messo in evidenza che circa il 28,2% degli intervistati ha sperimentato la presenza di ossessioni o compulsioni in qualche punto della sua vita.
Per esemplificare il funzionamento di Disturbo Ossessivo-Compulsivo prendiamo una delle situazioni più frequenti: la paura della contaminazione. Le persone che sviluppano un Disturbo Ossessivo-Compulsivo sulla base di questo tipo di paure hanno il timore di essere contaminate, di sviluppare qualche malattia, oppure di assumere sostanze in via diretta o indiretta dal mondo esterno. Per questi motivi mettono in atto una serie di rituali finalizzati a prevenire il contatto con tali sostanze oppure a riparare l’avvenuto contagio.
I Rituali Riparatori
Se l’ossessione è basata su rituali riparatori, la persona potrebbe sentire la compulsione di effettuare i rituali di pulizia una volta rientrato in casa, nel momento cioè in cui il rischio principale è quello di introdurre il presunto agente patogeno all’interno dell’ambiente domestico, che cerca quindi di mantenere sterilizzato dalle pericolose sostanze presenti al fuori. Potrebbe quindi procedere ad un lavaggio accurato dei propri vestiti o della propria persona; si verifica quindi un utilizzo esasperato di lavatrice e doccia, pulizia esasperata di pavimenti, maniglie, e di tutte quelle parti della casa che più rischiano il contagio. Si parla quindi, in questo caso, di rituali riparatori dato che hanno la funzione di riparare un evento (la contaminazione) che si presume sia già accaduto.
I Rituali Preventivi
Altrettanto spesso, però, i rituali sono finalizzati alla prevenzione dell’evento temuto. Si stabiliscono così delle complesse sequenze di azioni strutturate (nella logica del disturbo) in modo da evitare determinate situazioni del futuro. Ad esempio, un paziente ossessionato dalla paura di contaminarsi tramite il contatto, anche occasionale, con altri passanti svilupperà complessi rituali di controllo della viabilità, evitando per quanto possibile di uscire in strada e, se proprio obbligato, farlo solo fuori dagli orari più ‘affollati’ e solo nelle strade più deserte.
La patologia compulsiva ed i suoi effetti sulla quotidianeità
Spesso però i rituali compulsivi tendono ad estendere progressivamente il loro influsso sulla quotidianeità delle persone, impiegando un periodo di tempo sempre maggiore; uno studio, ad esempio, ha rilevato che ogni giorno le persone con diagnosi di disturbo ossessivo-compulsivo spendono circa 6 ore impegnati nel ruminio ossessivo e 4 ore e mezza nei rituali (Ruscio et al., 2010). Come si può facilmente immaginare, la progettualità e la capacità esistenziale di vivere e sperimentare la vita con pienezza vengono velocemente a mancare; si tratta infatti di un disturbo altamente invalidante, che non a caso provoca sintomi depressivi e di bipolarismo, abuso di alcool, ed è spesso associato ad ulteriore sintomatologia ansiosa, quali attacchi di panico e fobie (Marchetti et al., 2010).
Purtroppo, spesso il Disturbo Ossessivo-Compulsivo viene trattato solo farmacologicamente con antidepressivi e, qualora questi ultimi non dessero risultati soddisfacenti, con antipsicotici (Bloch et al., 2006).
Terapia Breve Strategica del Disturbo Ossessivo-Compulsivo
La prospettiva di questo Studio prende però le distanze dall’intervento farmacologico, che ritiene limitato nella teoria (non verificata, in base alla quale il disturbo è originato da meccanismi chimici del cervello) e negli effetti. Alcuni autori (ad esempio Breggin, 1997) hanno infatti messo in evidenza gli effetti negativi di molti psicofarmaci, da un punto di vista mentale e fisico. Riteniamo quindi che una Psicoterapia all’avanguardia (leggi di più sulla Psicoterapia Breve Strategica), dal punto di vista teorico e applicativo, debba essere il trattamento di elezione per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, relegando il trattamento farmacologico a situazioni estreme, in cui l’incolumità del paziente o dei familiari si trova in serio pericolo.
I lavori del Centro di Terapia Strategica (Nardone & Watzlawick, 1990; Nardone & Portelli, 2013) hanno sottolineato la capacità di tale Psicoterapia (la Terapia Breve Strategica) di costruire, anche in tempi brevi, cambiamenti strutturali nel disturbo, permettendo un miglioramento sintomatologico che, quando stabilizzato tramite un lavoro continuativo nel tempo, apre la pista ad una definitiva libertà dai sintomi.
Riferimenti Bibliografici
Breggin, P. (1997). Brain Disabling Treatments in Psychiatry. New York: Springer.
Nardone, G., Watzlawick, P. (1990). L’Arte del Cambiamento. Firenze: Ponte alle Grazie.
Nardone, G., Portelli, C. (2013). Ossessioni, Compulsioni, Manie. Firenze: Ponte alle Grazie.
Articoli Recenti
Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
