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Giacomo Crivellaro | Psicologo Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica e Ipnosi
Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)

Se prendete la statale verso A. e uscite all’altezza della frazione di M., proseguendo dritto vi troverete il colle del paese di L. sulla sinistra. Deciderete di salire a dare un’occhiata – se non altro un caffè lo troveremo – e forse lascerete la macchina sotto le mura, entrandoci a piedi, ché trovare un parcheggio di sopra è più difficile e perchè trovarsi una multa da pagare?

Arrivando alla piazzetta della chiesa, quella che sul fianco presenta il vecchio palazzo del Podestà, potrete decidere di fare un giro fra quei vicoli che fanno sembrare il paese di L. più grande di quanto non sia. E’ qui che vi potrebbe capitare di incontrare il signor A., un abitante di L., con il suo cappello nero di lana ben calcato sulla testa.

Il signor A. potrebbe sembrarvi uno di quegli anziani che importunano tutti con le loro storie dei tempi che furono, e infatti così farà anche con voi. Lì per lì cercherete di congedarvi in modo educato ma risoluto, ché dopotutto eravate venuti a L. per farvi un giretto in santa pace, diamine, ma lui niente, continuerà a parlare con voi come foste dei conoscenti. Ad un certo punto, però, potrebbe dirvi qualcosa che vi interessi: ad esempio, che il vicolo T., che state guardando, una volta attraversava tutto il paese, prima che i soliti furbi lo chiudessero per aggiungersi qualche stanza all’appartamento. Ma non era così come lo vedete adesso: il vicolo T. era il vicolo delle stalle, ce n’erano dappertutto, da un lato e dall’altro. Vi spiegherà, il signor A., abitante di L., che le bestie risalivano il vicolo M. verso il vicolo T. senza passare dalla piazza della chiesa, che doveva restare pulita, considerando anche che quel palazzo una volta era quello del Podestà.

Seguirete l’abitante di L., il signor A., che vi farà vedere la porta medioevale, e la casa in cui una volta c’erano le suore che gestivano l’asilo. Erano poche, eh, le suore; ma qualche volta dicevano messa anche per il prete. Ma lì c’è un castello?, direte, anche per non sembrare maleducati. Avrà un’aria signorile, quel castello, anche se un po’ trascurata: ora voi potete guardarlo solo da fuori, perchè il cancello è chiuso, vi dirà il signor A., ma io lo conosco bene, perchè ci andavo a giocare da ragazzino, quando facevo forca a scuola.

L’abitante di L., il signor A., vi starà portando per la strada da cui salivano le bestie, quando a L. tutti avevano un campo da lavorare. Ma su questo muretto, vi dirà il signor A., durante la guerra si mettevano i tedeschi a sparare con la contraerea. Sì perchè laggiù c’è la ferrovia – e voi strizzerete gli occhi per trovarla – e gli americani mandavano gli aerei a bombardarla. Ma i tedeschi avevano messo qui certi pezzi che anche se erano solo una decina facevano fuoco come se fossero in cento.

E continuerete a camminare lungo quel muretto assieme al signor A., l’abitante di L., da dove si vede la ferrovia e la zona sotto la rocca, e anche quel gruppo di capannoni industriali. Sì, ma non era una zona industriale prima, vi dirà il signor A., perchè in origine nei baracconi c’erano i profughi istriani. La sera cantavano e suonavano, i profughi istriani; e poichè non avevano nulla ed erano senza lavoro, i più giovani aiutavano i contadini del paese di L., vi racconterà il signor A., nel lavoro nei campi.

Vorrete ringraziare il signor A., a quel punto, perchè vi starà facendo da guida per il paese di L., dove vive. Sì, ma non ho mica vissuto sempre qui, vi risponderà il signor A.

Ho passato tanti anni in Alta Italia, vi dirà, pensi anche vicino a San Siro, a Milano. E se siete di Milano, vi racconterà, il signor A., di com’era, fare il gruista a Milano, e vivere a San Siro. E quando ve lo racconterà, il signor A., avrà lo sguardo perso, perso sulla piana sotto la rocca di L., dove vive. Guarderà là sotto, il signor A., anche se non la vedrà affatto, la piana sotto la rocca di L. Vedrà invece, il signor A., Milano, San Siro, oppure quel viadotto dell’autostrada di Genova che ha contribuito a costruire.

Alla fine sarà arrivata l’ora di ripartire per voi, e di salutare il signor A., l’abitante di L.

E anche se lui avrà ancora voglia di parlarvi, dovrete essere educati, ma risoluti, perchè è proprio ora di andare, si sta facendo tardi, rimarremmo se potessimo, ma purtroppo proprio non possiamo.

E comincerete a ridiscendere verso il parcheggio sotto le mura. Potrete anche voltarvi a guardare, per vedere da dietro le spalle curve del signor A., l’abitante di L. che pensa a San Siro, a Milano e a quel viadotto di Genova che anche lui ha contribuito a costruire.



Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Sono Psicologo Psicoterapeuta. Diverse esperienze lavorative in alcuni ambiti della Salute Mentale mi hanno portato ad approfondire la Terapia Breve Strategica, approccio che considero il migliore, in ambito psicoterapeutico e non solo. Sono un curioso impenitente, un critico impietoso (anche verso me stesso, ahimè!) e un lettore accanito. Ricevo come Psicologo Psicoterapeuta libero professionista nei miei studi di Firenze, di Parma e a Montevarchi (AR), dove collaboro con il Centro ABA e Psicoterapia Valdarno della Associazione Vento a Favore, di cui sono socio fondatore. Sono Psicoterapeuta Ufficiale e Ricercatore del Centro di Terapia strategica di Arezzo.


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