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Giacomo Crivellaro | Psicologo Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica e Ipnosi
Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)

Salii sul ponte della nave. Girovagando davanti al bar sentivo su di me quella specie di alienazione che ti prende quando ti trovi solo in mezzo a persone che danno l’idea di divertirsi. C’era parecchia gente, alcuni erano in piedi, ma la maggior parte erano seduti sulle sdraio che facevano da perimetro alla piccola piscina. C’erano poi, al centro, alcuni tavolini rotondi di metallo con attorno delle sedie, tutte occupate.

La piscina era divisa in due parti, collegate da un piccolo passaggio munito di grata che serviva a garantire la circolazione dell’acqua: la prima, in cui l’acqua era alta un paio di metri, era la piscina degli adulti; la seconda invece, alta solo una trentina di centimetri, era quella dei bambini, anche se i bambini riuscivano solo a bagnarsi le ginocchia.

Attorno a entrambe c’era un muretto, sul quale mi sedetti, non riuscendo a trovare una sedia libera. Aprii il mio libro, nel quale una scrittrice francese ripercorreva la biografia di sua madre poco dopo la morte.

La storia era narrata con affetto, anche se priva di particolari colpi di scena. Mentre leggevo, capii che dietro di me stavano prendendo posto due persone, e mi spostai di poco per lasciare loro spazio.

Distratto dalla loro presenza, li ascoltavo facendo finta di leggere. Mentre origliavo, approfittai di un paio di pause nella loro conversazione per girarmi a osservarli.

La ragazza, sulla ventina, aveva lunghi capelli castani, mossi in lunghe onde armoniche: alcune ciocche tinte d’arancione, per uno (immaginai) strascico di ribellione adolescenziale. Gli occhi neri e sottili, il corpo magro senza essere atletico. Jeans e maglietta, sneakers ai piedi. Lui era sulla cinquantina, la faccia attraversata da poche rughe profonde restituiva una sensazione di stanchezza. Una polo senza pretese, jeans anche lui, entrambi la stessa carnagione olivastra, gli stessi occhi scuri.

Ma c’era qualcos’altro che dapprincipio notai solo di sfuggita, lasciando passare un po’ di tempo prima di avventurarmi in una seconda occhiata: quel senso di serenità bonaria fra di loro, una benevolenza che mi colpì.

Non parlavano italiano, a parte qualche frase, ma una lingua che non sapevo se fosse arabo, o magari farsi. Capii che l’argomento era serio, lui sembrava avere cose importanti da dire, lei in silenzio. Non so se annuisse. “Che ci vuoi fare” provò a concludere in italiano, forse per dare più peso alla chiusa.

Ma lui non se ne diede per inteso, e proseguì quella sorta di monologo concitato, che lei ascoltava con pazienza. La sua risposta (arabo? farsi?) e poi: “Lei è fatta così”. “Hai ragione” rispose l’uomo, prima di zittirsi a sua volta.

Un’ultima occhiata da parte mia lo sorprese ancora assorto nei suoi pensieri, mentre lei lo osservava con un sorriso sospeso, tenero.

“Prendiamoci un caffè papà” gli disse, e si diressero verso il bar.



Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Sono Psicologo Psicoterapeuta. Diverse esperienze lavorative in alcuni ambiti della Salute Mentale mi hanno portato ad approfondire la Terapia Breve Strategica, approccio che considero il migliore, in ambito psicoterapeutico e non solo. Sono un curioso impenitente, un critico impietoso (anche verso me stesso, ahimè!) e un lettore accanito. Ricevo come Psicologo Psicoterapeuta libero professionista nei miei studi di Firenze, di Parma e a Montevarchi (AR), dove collaboro con il Centro ABA e Psicoterapia Valdarno della Associazione Vento a Favore, di cui sono socio fondatore. Sono Psicoterapeuta Ufficiale e Ricercatore del Centro di Terapia strategica di Arezzo.


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