Image

Giacomo Crivellaro | Psicologo Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica e Ipnosi
Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)

 

“L’adolescenza è l’epoca in cui l’esperienza la si conquista a morsi”.

Jack London

“E io, che ne so?”

Un adolescente

Essere genitori di figli adolescenti è un compito duro: ciò che si sapeva del figlio va in pezzi, o meglio, viene travolto da un’onda di piena che arriva senza preavviso, senza apparente giustificazione, ma con la forza bruta del presente che cambia.

Il bambino amato, rassicurato e spesso rassicurante, legatissimo al focolare domestico, viene rimpiazzato da una forma di animale ormonale in preda a reazioni incontrollate e spesso incontrollabili; i genitori barcollano, sul momento sconcertati, ma presto esasperati da oscillazioni degne di una scialuppa in mezzo ad una tempesta.

I problemi dell’adolescenza sono i più disparati e complessi che una persona possa fronteggiare, concentrati in pochi anni al fulmicotone, vissuti secondo per secondo, più che alla giornata: per nominarne solo alcuni, che rendono però l’idea: costruzione e gestione di un’identità sessuale (vedi approfondimento), del rapporto con l’altro sesso, di un’identità sociale diversificata socialmente e culturalmente da quella dei genitori; il corpo che cambia, si trasforma, soddisfa oppure no le esigenze estetiche, reali o fantasticate, di sè stessi e degli altri (vedi articolo sui disturbi alimentari in adolescenza); la performance scolastica, quale terreno di incontro/scontro con il mondo degli adulti, spesso cardine identitario, per identificazione o opposizione (vedi articolo o approfondimento).

Molti autori, psicologi, educatori, insegnanti, genitori, accademici si sono occupati del fenomeno, a vari livelli, e con varie finalità; noi abbiamo selezionato alcuni principi che pensiamo possano essere d’aiuto a chi, da adulto, guarda il figlio o la figlia dibattersi nel mondo parallelo, sempre parzialmente inconoscibile e proprio per questo potenzialmente spaventoso e pericoloso, dell’adolescenza.

 

1) Aspettatevi cattiveria e  follia; in adolescenza nessuno vince facile!

 

Il terapeuta della famiglia Kenneth Hardy (2005), esperto in materia, mette in evidenza che, sebbene i momenti di serenità ci possano essere (non siamo così pessimisti!), non ce li si può aspettare, nè, tantomeno, si può pretenderli. Ci si dovrà aspettare, invece, nervosismo, irritabilità, silenzi o rabbia; i ragazzi sopra i dodici anni sono continuamente attratti da un lato dal mondo degli adulti, del quale stanno cominciando a intravedere l’uscio, dall’altro dall’infanzia, con le sue certezze. Le oscillazioni sono quindi inevitabili.

 

2) La regola GIT: i Genitori, gli Insegnanti, i Terapeuti e gli altri adulti di riferimento devono essere più forti e più sani degli adolescenti con cui interagiscono.

 

Devono possedere la stabilità emotiva e psicologica per guidare la barca senza cadere in mare. Le onde arrivano, ma il capitano le sa incassare, sa come posizionarsi per non lasciarsi affondare, nè si abbandona alla disperazione, oppure, a sua volta alla rabbia e allo sconforto. Difficile? Una piccola speranza: con la pratica si migliora.

 

3) Sospettare della propria memoria: forse non eravamo esattamente come ricordiamo di essere stati.

 

“Ai miei tempi non era così!”, “Io avevo più rispetto!”, “Ho sempre avuto le idee chiare!”: ogni volta che riguardiamo il passato, lo trasformiamo nella nostra memoria, come uno scultore che riprende in mano la sua creazione di cera. E’ quindi altamente probabile che i ricordi che gli adulti possiedono della propria adolescenza siano, diciamo…un po’ benigni. Si tende a ricordare i dettagli che fanno più onore, quelli più in sintonia con ciò che si è diventati in seguito, quelli che si raccontano più spesso…ovvero, quelli che fa più piacere raccontare (altrimenti, perchè raccontarli?). In altre parole, la domanda rimane: siamo convinti di essere stati così diversi? E poi; e anche fosse?

 

Hardy, K. V., & Laszloffy, T. A. (2005). Teens who hurt: Clinical Interventions to break the cycle of violence. New York: Guilford Press.

Nardone, G., Giannotti, E., & Rocchi, R. (2001). Modelli di famiglia: conoscere e risolvere i problemi tra genitori e figli. Ponte alle Grazie.



Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Sono Psicologo Psicoterapeuta. Diverse esperienze lavorative in alcuni ambiti della Salute Mentale mi hanno portato ad approfondire la Terapia Breve Strategica, approccio che considero il migliore, in ambito psicoterapeutico e non solo. Sono un curioso impenitente, un critico impietoso (anche verso me stesso, ahimè!) e un lettore accanito. Ricevo come Psicologo Psicoterapeuta libero professionista nei miei studi di Firenze, di Parma e a Montevarchi (AR), dove collaboro con il Centro ABA e Psicoterapia Valdarno della Associazione Vento a Favore, di cui sono socio fondatore. Sono Psicoterapeuta Ufficiale e Ricercatore del Centro di Terapia strategica di Arezzo.


    Lascia il tuo contatto


    Sarai richiamato