L’ipnosi è uno strumento che può avere molteplici applicazioni: relativamente all’alimentazione può essere una tecnica (o un insieme di tecniche) da abbinare ad una psicoterapia, oppure una tecnica per raggiungere un maggior benessere, come nel caso dell’obesità. Qui mi riferirò soprattutto al secondo caso: non perché l’ipnosi non possa essere una tecnica valida inserita in un più ampio intervento psicoterapeutico nei casi di disturbi alimentari (Nardone, Verbitz e Milanese, 2009; Nardone e Selekman, 2011; Nardone e Valteroni, 2014; Nardone e Valteroni, 2017), argomento però molto ampio.
Per quanto riguarda invece l’ipnosi come modo per migliorare l’alimentazione, essa può agire in alcune direzioni, secondo l’autorevole Hartland’s Medical and Dental Hypnosis:
1) Riduzione dello stress. L’intervento ipnotico e gli esercizi autoipnotici hanno un potente effetto antistress, andando a mitigare le situazioni in cui un alto stress correlato alla vita quotidiana trova un suo disfunzionale sfogo nel cibo;
2) Ristrutturazione: cibo come modo di prendersi cura del corpo e di sé. Attraverso opportune suggestioni ipnotiche, possibile enfatizzare presso la percezione del corpo come un importante alleato nella qualità della vita: in questo senso, piuttosto che dimagrire, l’enfasi viene posta sulla capacità di fornire al corpo le necessarie sostanze nutritive per permettergli di funzionare al meglio.
3) Posticipazione delle abitudini consolidate. “Le abitudini ci asserviscono dolcemente”, sostiene saggiamente Giorgio Nardone. Per questo motivo, alcuni semplici esercizi autoipnotici possono aiutare a posticipare le cattive abitudini e a sostituirle con abitudini più sane.
4) Familiarizzarsi con una maggiore attività (anche fisica) quotidiana. I movimenti corporei possono essere, prima che compiuti concretamente, immaginati mentalmente. Questo provoca una serie di effetti cerebrali e corporei che, se non esattamente sovrapponibili al reale esercizio, possono facilitare la transizione da uno stile di vita completamente o quasi completamente sedentario ad uno più attivo e quindi più sano.
5) Consapevolezza e mindfulness durante i pasti. Un aspetto particolarmente importante, durante l’alimentazione, riguarda la massimizzazione del piacere. A parità di cibi ingeriti, infatti, è possibile lasciare che la propria attenzione sia il più possibile assorbita dalle sensazioni del gusto, valorizzando ogni boccone, ogni portata, ogni pasto. Nel quotidiano questa capacità può costituire un potente protettore da future ricadute, andando sempre più stabilmente a sostituire il piacere della trasgressione col piacere del trasporto sensoriale.
Efficacia…
Uno studio condotto in Italia, presso l’Ospedale Città della Salute di Torino (Bo, Goitre e altri, 2018), ha voluto rilevare l’efficacia di un protocollo ipnotico ultrabreve (3 sedute – vedi Bo e altri, 2017) che si è dimostrato efficace nel ridurre il senso di sazietà, aumentare la perdita di peso rispetto ai soli interventi tradizionali ed in generale la qualità della vita. Lo studio ha avuto anche un risultato inaspettato: la diminuzione della PCR, un indicatore generale del livello infiammatorio dell’organismo.
Questa ricerca, particolarmente importante in quanto svolto in Italia e in ambiente ospedaliero, segue però altri studi (ad es., Barabasz e Spiegel, 1989; Delestre, 2022) che permettono di affermare con decisione (Milling e altri, 2018) che l’ipnosi e la mindfulness (che intendiamo come una specifica modalità autoipnotica) danno un importante contributo agli interventi nutrizionali (Pellegrini e altri, 2021), migliorando il risultato in termini di diminuzione ponderale, qualità della vita e andando a rafforzare anche importanti capacità psicologiche di coping (Untas e altri, 2023).
Riferimenti bibliografici
Barabasz, M., & Spiegel, D. (1989). Hypnotizability and weight loss in obese subjects. International Journal of Eating Disorders, 8(3), 335-341. hypnosis and weight loss barabasz spiegel
Fabienne Delestre, Guillaume Lehéricey, Candice Estellat, M Hassimiou Diallo, Boris Hansel, Philippe Giral, Hypnosis reduces food impulsivity in patients with obesity and high levels of disinhibition: HYPNODIET randomized controlled clinical trial, The American Journal of Clinical Nutrition, Volume 115, Issue 6, June 2022, Pages 1637–1645, https://doi.org/10.1093/ajcn/nqac046
Heap – Hartland’s medical and dental hypnosis – pag. 304 [323 pdf]
Nardone, G., Verbitz, T., Milanese, S. (2009). Le prigioni del cibo: vomiting, anoressia, bulimia. La terapia in tempi brevi. Firenze: Ponte alle Grazie.
Nardone, G., Selekman, M. (2011). Uscire dalla trappola. Abbuffarsi vomitare e torturarsi: la terapia in tempi brevi. Firenze: Ponte alle Grazie.
Nardone, G., Valteroni, E. (2014). Dieta o non dieta. Per un nuovo equilibrio fra cibo, piacere e salute. Firenze: Ponte alle Grazie.
Nardone, G., Valteroni, E. (2017). L’anoressia giovanile. Una terapia efficace ed efficiente per i disturbi alimentari. Firenze: Ponte alle Grazie.
Stradling, J., Roberts, D., Wilson, A., & Lovelock, F. (1998). Controlled trial of hypnotherapy for weight loss in patients with obstructive sleep apnoea. International journal of obesity, 22(3), 278-281.hypnosis obesity stress
Untas, A., Lamore, K., Delestre, F., Lehéricey, G., Giral, P., & Cappe, E. (2023). Psychosocial effects of hypnosis in patients with obesity: a pilot randomized controlled trial. American Journal of Clinical Hypnosis, 1-18.
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