[vc_row][vc_column][vc_column_text]– Percepire un nuovo aspetto di sè stessi è il primo passo verso il cambiamento del concetto di sè.
Carl Rogers —
Come Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo di cambiamento: cambiamento di una relazione, di uno stato patologico, di una emozione, di una reazione, di ciò che fa stare male e di come cercare ciò che fa stare bene. Dunque, è importante per me conoscere ed approfondire le tecniche e le tecnologie in grado di provocare un cambiamento, il modo migliore per utilizzare queste tecniche e che cosa permette loro di funzionare.
Oggi voglio occuparmi di una premessa del cambiamento. Premessa nel senso di ‘messa prima’, che cioè non fa parte della fase di cambiamento vera e propria, il periodo spettacolare in cui si assiste, spesso velocemente, ad un modificarsi di una situazione, ma era presente prima, ha cioè contribuito a creare le condizioni che hanno reso possibile il cambiamento stesso.
E la premessa di cui voglio occuparmi è il riconoscimento dello status quo. Per riconoscimento dello status quo intendo la capacità di vedere e di accettare pienamente la presenza di una situazione di stallo, di un circuito ripetitivo che mantiene sè stesso in modo ridondante. Perchè, mi si potrebbe chiedere, è così importante vedere ed accettare pienamente lo status quo? Perchè solo in questo modo, osservandolo dalla distanza e senza forzature, si possono acquisire tutte le informazioni che permetteranno, poco dopo, di introdurre qualche elemento di novità. Gli elementi di dissonanza che provocheranno il cambio di melodia.
Spesso siamo abituati a vedere soprattutto ciò che non vorremmo: non vorremmo un certo tipo di lavoro o di capo, non vorremmo sentirci in un determinato modo, non vorremmo avere certe emozioni, certe sensazioni o alcune reazioni che abbiamo non ci piacciono. E ogni volta che reagiamo a ciò che ci accade (dentro o fuori di noi) con il rifiuto di ciò che non vorremmo, stiamo costruendo il mantenimento di ciò che vorremmo evitare, tramite il rifiuto. In altre parole: possiamo modificare di noi e del mondo attorno a noi solo ciò che accettiamo, perchè allora possiamo prendere la situazione per mano e condurla dolcemente in qualche altra direzione.
Conclusione: accorgersi di ciò che non piace è importante, ma è altrettanto importante farselo amico, imparare ad osservarlo con interesse e curiosità. Probabilmente l’azione necessaria al cambiamento emergerà spontaneamente di conseguenza. Ricorda che un antico proverbio zen recita:
Il bambù che si piega è più forte della quercia che resiste.
— Dott. Giacomo Crivellaro
Psicologo Psicoterapeuta Breve Strategico
a Firenze e Parma è anche su Facebook! —
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
Articoli Recenti
Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)