La baraonda di motivatori/coach/guru più o meno reali, realistici o realizzati, basa circa l’80% dei propri messaggi attorno ad un concetto semplice (e, se ripetuto troppo spesso, semplicistico): la prima regola per avere successo nel raggiungimento di un obiettivo è non mollare.
Si tratta di un principio elementare quanto inevitabile: se lascio, se rinuncio a raggiungere qualcosa che per me è importante, non vi potrò riuscire. E’ semplice quando si rimane nel mondo delle idee, ma diventa difficile, estremamente difficile, quando si tratta di incarnarla nella vita reale. Come a dire: il montanaro che si ferma non potrà mai arrivare in vetta. Dirlo è semplice, altra cosa è salire la china.
E allora vi riporto una storia che mi ha fatto riflettere. C’era una volta un giovane scrittore tormentato; dopo esperienze di vita varie e variegate, decise di scriverne in un romanzo che, dopo parecchi mesi di lavoro, decise di provare a far pubblicare. Era molto attaccato al suo libro, il giovane: aveva messo dentro il manoscritto scene di vita, personaggi rari, immagini di città e persone che lo avevano cambiato. Per questo quando un grande editore rifiutò di pubblicarlo, il colpo fu doloroso, e lo prese al cuore. Prese ad abusare di alcolici, si ritirò dal lavoro e dalla vita, fino al suicidio, nella sua macchina, la scomparsa definitiva.
La madre del ragazzo stava sistemando la sua stanza; un cassetto, un mucchio di fogli, la scrittura disordinata. Era il libro del giovane. Lesse e rilesse, e poi via verso quelle porte, quegli uffici, gli editori cinici e disinteressati, fino a quell’unico, quello che si prese la briga di leggere, di approfondire: e allora la pubblicazione, il pubblico, le vendite, il successo.
Il libro era Una banda di idioti, di John Kennedy Toole, vincitore postumo del Premio Pulitzer, massimo riconoscimento narrativo e giornalistico americano.
Attenzione a scambiare il successo (anche il vostro) per valore personale. Potreste sbagliarvi.
Ricordate, anche Nelson Mandela scriveva:
“Non giudicatemi per i miei successi ma per tutte quelle volte che sono caduto e sono riuscito a rialzarmi”.
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