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Giacomo Crivellaro | Psicologo Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica e Ipnosi
Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)

Quando il problema riguarda un figlio piccolo

…creare scompiglio a Oriente per colpire a Occidente.

(I 36 stratagemmi)

In Terapia Breve Strategica il terapeuta si occupa, come prima mossa all’interno del colloquio terapeutico, di capire quale sia il problema da risolvere. Quando quest’ultimo riguarda dei bambini, deve decidere in che modo studiare, assieme ai genitori, il funzionamento del problema e quali interventi mettere in atto per risolverlo. La prima domanda che si pone è:

Devo fare un colloquio solo con i genitori, oppure il bambino deve essere presente? Spesso, molto più spesso del contrario, decide di escludere il bambino dal colloquio e di parlare soltanto con i genitori. Questo per due ordini di motivazioni: da un lato i piccoli, sebbene spesso limitati nell’espressione, percepiscono con sorprendente chiarezza il fatto che i genitori lo hanno portato da un dottore perchè qualcosa in lui non va. Tale risultato è una delle forme che può prendere l’etichettamento patologico, quindi decisamente indesiderabile. La Terapia Strategica, inoltre, si basa sull’utilizzo di prescrizioni terapeutiche, focalizzate a smontare i circuiti disfunzionali che mantengono il problema: ai bambini, però, troppo spesso risulta troppo difficile dare “compiti” terapeutici. Così questi ultimi vengono proposti ai genitori, che agendo da tramite, potranno proporre le azioni necessarie al bambino.

 

Storia e sviluppo della Terapia Indiretta

 

La prospettiva sistemica è stata, fin dalle sue origini, quella di vedere ogni problema, o più in generale ogni comportamento, come inserito nella rete di interazioni comunicative che si svolgono fra la persona e sé stessa, gli altri, e il mondo. Naturalmente, la rete delle interazioni familiari costituisce per i bambini il contesto primario per ogni comportamento, influenza e cambiamento. Di conseguenza, dagli albori della terapia familiare la famiglia veniva ricevuta nel suo insieme in terapia, e le direttive strategiche tendevano a coinvolgere tutti (per un esempio di Terapia Strategica di un problema di ossessioni infantili, vedi O’ Connor, 1983).

Tuttavia, in seguito si rilevò che in alcuni casi e specialmente nella prima infanzia, i bambini sono così responsivi ai cambiamenti nelle modalità comunicative dei genitori che era sufficiente agire su questi ultimi (più semplice ed economico in termini organizzativi e tempistici) per ottenere rapide risposte (vedi ad es. Palazzoli et al., 1974), secondo i principi cibernetici del funzionamento della famiglia (Keeney & Ross, 1983). Di conseguenza, venne costruita e sistematizzata dal Centro di Terapia Strategica di Arezzo la metodologia della Terapia Indiretta, in grado di sfruttare appieno questo principio per risolvere in tempi brevi i problemi dello sviluppo (Nardone et al., 2012).

 

Terapia indiretta: cos’è e come funziona

 

All’interno del colloquio vengono individuate le Tentate Soluzioni Disfunzionali che i genitori (o gli altri membri della famiglia) hanno messo in atto per tentare di correggere il comportamento più o meno problematico del figlio (Watzlawick et al., 1974).

Una volta fatto ciò, proseguendo nell’applicazione del Modello di Problem-Solving Strategico (Nardone, 2009) si arriva, tramite l’utilizzo del colloquio strategico e delle domande discriminanti, alla naturale conclusione della prescrizione nei confronti dei genitori (Nardone & Salvini, 2004).

In altre parole i genitori vengono guidati all’interno del colloquio a diventare co-terapeuti, collaboratori del professionista, in modo che le nuove interazioni, costruite per permettere la soluzione del problema, siano implementate da subito all’interno della famiglia, al di fuori del setting, angusto e artificioso, dello studio di psicoterapia.

 

 

Bibliografia

Breccia, G. (a cuira di, 2017). I 36 strategemmi. Le regole segrete della guerra. Milano: Oscar Mondadori.

Keenev, B. P., & Ross, J. M. (1983). Cybernetics of brief family therapy. Journal of marital and family therapy9(4), 375-382.

Nardone, G. (2009). Problem-solving strategico da tasca. Firenze: Ponte alle Grazie.

Nardone, G. & Salvini, A. (2004). Il dialogo strategico. Firenze: Ponte alle Grazie.

Nardone, G., & l’equipe del Centro di Terapia Strategica (2012). Aiutare i genitori ad aiutare i figli. Problemi e soluzioni per il ciclo di vita. Firenze: Ponte alle Grazie.

O’ Connor, J. J. (1983). Why can’t I get hives: Brief strategic therapy with an obsessional child. Family Process22(2), 201-209.

Palazzoli, M. S., Boscolo, L., Cecchin, G., & Prata, G. (1974). The treatment of children through brief therapy of their parents. Family Process13(4), 429-442.



Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Sono Psicologo Psicoterapeuta. Diverse esperienze lavorative in alcuni ambiti della Salute Mentale mi hanno portato ad approfondire la Terapia Breve Strategica, approccio che considero il migliore, in ambito psicoterapeutico e non solo. Sono un curioso impenitente, un critico impietoso (anche verso me stesso, ahimè!) e un lettore accanito. Ricevo come Psicologo Psicoterapeuta libero professionista nei miei studi di Firenze, di Parma e a Montevarchi (AR), dove collaboro con il Centro ABA e Psicoterapia Valdarno della Associazione Vento a Favore, di cui sono socio fondatore. Sono Psicoterapeuta Ufficiale e Ricercatore del Centro di Terapia strategica di Arezzo.


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