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Giacomo Crivellaro | Psicologo Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica e Ipnosi
Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)

Immediatamente dopo la perdita dell’amata moglie Joy, C. S. Lewis ha scritto “Diario di un dolore” seguendo, man mano che emergevano, le sue considerazioni, riflessioni ed emozioni sul tremendo lutto che si trovava a vivere.

Una storia particolare, la loro. Conosciuti in tarda età, lei ammiratore di lui, già scrittore di successo, si sposarono per permettere a lei di avere la cittadinanza inglese, in modo da trasferirsi là con i figli.

Dopo, solo dopo, lui si innamorò a sua volta. E rimase al fianco di lei per tutta la durata del cancro…

Maneggiando il libro ci accorgiamo di quanto sia breve; non fornisce infatti istruzioni, ma solo il racconto della strada tortuosa attraverso la sua sofferenza.

Avevo pensato di poter descrivere uno stato, di fare una mappa dell’afflizione. Invece ho scoperto che l’afflizione non è uno stato, bensì un processo. Non le serve una mappa ma una storia.

E così l’autore ci prende per mano, portandoci tra la mancanza più fisica e dolorosamente viscerale, perchè

C’è un luogo dove avverto la sua assenza in modo localizzato, ed è un luogo che non posso evitare. Il mio corpo. Quando era il corpo dell’amante di H. aveva ben altra importanza. Adesso è come una casa vuota.

E i problemi e gli imbarazzi nel vivere il dolore di fronte agli altri:

Una strana conseguenza del mio lutto è che mi rendo conto di essere imbarazzante per tutti quelli che incontro. Al lavoro, al club, per strada, quando qualcuno mi avvicina, gli leggo in faccia l’incertezza se “accennarne” o no. Per me è odioso sia che ne parlino sia che non ne parlino.

E l’enorme strappo del sentire alcuni ricordi che si allontanano, ingialliscono, si opacizzano:

Lentamente, silenziosamente, come fiocchi di neve – quei fiocchi lievi che preannunciano una nevicata che durerà tutta la notte – sulla sua immagine si stanno depositando piccole scaglie di me, mie impressioni, mie scelte. E alla fine la forma reale ne sarà completamente nascosta.

Per non parlare del “cosa c’è dopo”, l’imponente, rocciosa domanda che insegue ed ossessiona:

Mi dicono che H. ora è felice, mi dicono che è in pace. Da dove traggono questa certezza?

E gli incerti momenti in cui il dolore prende altre forme, più simili alla tenerezza e alla nostalgia:

È accaduta una cosa del tutto inattesa. Stamattina presto. Per una serie di ragioni, in sé niente affatto misteriose, mi sentivo il cuore più leggero di quanto non mi succedesse da settimane. […]

E all’improvviso, proprio nel momento in cui il dolore per H. era meno forte, ho avuto di lei un ricordo vivo come non mai. Anzi, qualcosa di meglio (quasi) di un ricordo: è stata un’impressione istantanea, incontrovertibile.

Con un coraggio e un’onestà che meritano il rispetto più assoluto, lo scrittore si lascia vedere e narra la storia del suo dolore, che ci lascia vedere altre storie e altri dolori, forse un movimento più generalmente umano che individuale. L’operazione gli riuscì talmente bene che, quando il libro venne pubblicato usando uno pseudonimo, i suoi colleghi glielo consigliarono, nella speranza che il suo stesso libro potesse aiutarlo a vivere con la sua sofferenza.

Consigliatissimo, a chi può servire, ma un po’ a tutti.

C. S. Lewis (1990). Diario di un dolore. Milano: Adelphi.

 



Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Sono Psicologo Psicoterapeuta. Diverse esperienze lavorative in alcuni ambiti della Salute Mentale mi hanno portato ad approfondire la Terapia Breve Strategica, approccio che considero il migliore, in ambito psicoterapeutico e non solo. Sono un curioso impenitente, un critico impietoso (anche verso me stesso, ahimè!) e un lettore accanito. Ricevo come Psicologo Psicoterapeuta libero professionista nei miei studi di Firenze, di Parma e a Montevarchi (AR), dove collaboro con il Centro ABA e Psicoterapia Valdarno della Associazione Vento a Favore, di cui sono socio fondatore. Sono Psicoterapeuta Ufficiale e Ricercatore del Centro di Terapia strategica di Arezzo.


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