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Giacomo Crivellaro | Psicologo Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica e Ipnosi
Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)

Pochi giorni fa è uscito il primo studio su campione italiano per rilevare le percezioni e gli atteggiamenti durante la quarantena o isolamento (tra parentesi, che prontezza). Hanno utilizzato 3452 soggetti, un campione rappresentativo, con domande anagrafiche, sondaggi sui loro comportamenti, sulle loro convinzioni rispetto al virus e ai provvedimenti del governo, eccetera.

Prima osservazione: la raccomandazione, ripetuta fino alla nausea, di stare in casa e rispettare le norme comportamentali contro-contagio è stata raccolta. A maggioranze bulgare le persone seguono le indicazioni sia dentro casa (restandoci) che fuori (mantenendo le distanze ed evitando gli assembramenti). Il disegno di legge che trasformava tutta Italia in una enorme zona rossa è del 9 marzo: sono ormai passate quasi tre settimane. Le restrizioni stanno ormai diventando parte del modo in cui stiamo al mondo.

Seconda osservazione: i ricercatori hanno provato a sottoporre ai soggetti dei testi informativi sul virus, per capire se avrebbero provocato cambiamenti nei comportamenti o nei pensieri. Un esempio:

Se fossi infettato dal COVID-19, molto probabilmente infetteresti i tuoi genitori, i genitori del tuoi amici, e/o qualsiasi persona a te cara con cui hai contatti. Se hanno più di 50 anni potrebbero morire. Nello spazio sotto, riporta il nome di una persona a te cara che sei preoccupato/a possa contrarre il COVD-19.

Ad un altro gruppo venne sottoposto un messaggio un po’ più astratto, seguito dall’invito a restare a casa. Il punto è: questi inviti alla riflessione non sono stati in grado di cambiare nulla di ciò che pensavano o facevano i soggetti. In altre parole, siamo probabilmente arrivati ad un punto di saturazione: semmai, c’è bisogno di pensare al dopo, alla vita che resta al di là di questa bufera, a cosa potremo o vorremo ricostruire.

Terza considerazione: se questi concetti sono ormai parte del modo in cui viviamo, la paura del contagio e, per la proprietà transitiva, degli altri, lo sono tanto quanto. In altre parole, si vive nella paura (anzi meglio: nell’angoscia, leggi qui), compagna fedele della mattina, quando ci svegliamo, quanto della sera, quando ci spegniamo.

 

Conclusioni

Un periodo di stress così lungo non può restare senza conseguenze, a livello sociale quanto psicologico. Alla paura della malattia dobbiamo aggiungere altri fattori, non meno importanti: l’isolamento sociale, l’incertezza per il futuro, ma anche la distanza interpersonale.

Non sono cose da poco; sembrano spiegare perchè ci sono sempre più voci preoccupate per la salute mentale di una nazione (non che le altre, chi prima chi poi, saranno messe meglio), che non è solo somma degli individui che la compongono, ma imprevedibile complessità di interazioni quotidiane.

 

Riferimenti bibliografici

Barari, S., Caria, S., Davola, A., Falco, P., Fiorin, S., Hensel, L., … & Ledda, A. Evaluating COVID-19 Public Health Messaging in Italy: Self-Reported Compliance and Growing Mental Health Concerns. (link)

 



Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Sono Psicologo Psicoterapeuta. Diverse esperienze lavorative in alcuni ambiti della Salute Mentale mi hanno portato ad approfondire la Terapia Breve Strategica, approccio che considero il migliore, in ambito psicoterapeutico e non solo. Sono un curioso impenitente, un critico impietoso (anche verso me stesso, ahimè!) e un lettore accanito. Ricevo come Psicologo Psicoterapeuta libero professionista nei miei studi di Firenze, di Parma e a Montevarchi (AR), dove collaboro con il Centro ABA e Psicoterapia Valdarno della Associazione Vento a Favore, di cui sono socio fondatore. Sono Psicoterapeuta Ufficiale e Ricercatore del Centro di Terapia strategica di Arezzo.


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