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Psicoterapia Breve Strategica
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze e Parma” font_container=”tag:h2|text_align:center|color:%23303030″ use_theme_fonts=”yes” css=”.vc_custom_1503293666170{margin-top: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”2/3″][vc_column_text]

Disturbo Borderline: Psicoterapia

 

Cos’è il disturbo di personalità Borderline?

Il disturbo di personalità Borderline è un particolare tipo di disturbo di Personalità caratterizzato da un alto livello di instabilità emotiva e relazionale, difficoltà nel costruire con costanza un percorso di vita sostenibile, complice un alto grado di impulsivita’. È per questo che il disturbo Borderline è stato inserito, nel DSM (Manuale Statistico-Diagnostico dei disturbi mentali) nel cosiddetto “cluster b”, quello in cui sono raggruppati i disturbi della personalità caratterizzati da alta impulsivita’. Spesso include un devastante senso di vuoto interiore, che può portare la persona a diversi tentativi, pericolosi ed in definitiva autodistruttivi, di colmarlo, quali l’abuso di sostanze, il gioco d’azzardo, o altri. L’insieme delle difficoltà di vita, psicologiche e relazionali di queste persone possono portarle ad avere pensieri, o tentativi, suicidari. Coloro che accusano i sintomi di questo disturbo spesso soffrono molto, avendo la sensazione costante di non riuscire ad afferrare quei naturali momenti di serenità che agli altri, semplicemente, capitano.

 

Leggi anche: Disturbo Borderline di Personalità: come riconoscerlo

 

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A cosa è dovuto, come mai si sviluppa un Disturbo Borderline della personalità?

Esistono molte teorie. Ad esempio secondo alcuni (van der Kolk, 2002) il disturbo Borderline è assimilabile ad un disturbo post-traumatico, data la sua alta incidenza tra coloro che hanno subito traumi precoci ed infantili (Hermann et al., 1989). Secondo altri il disturbo Borderline è dovuto ad un legame carente o problematico con le figure di attaccamento precoci, legame che porta ad una narrazione di sé e delle proprie relazioni contraddittoria o ipersemplificata, rendendo instabile il senso identitario di chi soffre di questo problema (Fonagy, Target, 2001).

Altri, più concentrati sulle funzioni biologiche, hanno rilevato un funzionamento anomalo del sistema serotoninergico, anche se gli studi non hanno rilevato alti tassi di efficacia dei presidi farmacologici (Paris, 2008). Per altri ancora, le caratteristiche personologiche di chi soffre di Disturbo Borderline interagiscono sistemicamente nel presente, mantenendo  lo stato di sofferenza; l’intervento di elezione è quindi la psicoterapia. In ogni caso, è importante sottolineare che non è stato identificato alcun processo eziologico unitario alla base del disturbo borderline, ed è quindi probabile che le cause siano molteplici e sfaccettate; da evitare accuratamente, di conseguenza, gli approcci “colpevolizzanti”, quelli tendenti ad identificare una sola causa, e a volte, ad attribuire colpe e responsabilità.

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Soprattutto quando il paziente vive con i genitori, oppure in tutti i casi in cui questi ultimi sono coinvolti nel problema del figlio/a, lo psicoterapeuta breve strategico deve tenere in debita considerazione le dinamiche familiari e coinvolgerli, quando possibile, nell’andamento della terapia.

Gli studiosi sistemici hanno infatti rilevato, nelle famiglie di pazienti con patologie di livello superiore, peculiari pattern interattivi che possono includere squalifiche relazionali o doppi legami (Sluzki & Ransom, 1978), modalità genitoriali intermittenti e imprevedibili (Nardone et al., 2001) oppure, nei casi più complessi, vere e proprie opposizioni alla definizione stessa dei rapporti che legano i diversi membri (Selvini Palazzoli et al., 1975). In alcuni casi, un concatenarsi di meccanismi di attribuzione, allusioni implicite, colpevolizzazioni e meccanismi di costruzione del paziente designato (Gulotta, 1982) possono contribuire significativamente al mantenimento della situazione problematica.

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Psicoterapia Breve Strategica per il Disturbo Borderline

Come mette in luce Paris (2008 – pag.139)

la psicoterapia è l’asse portante della gestione dei pazienti con disturbo Borderline. L’evidenza empirica di questi metodi è forte. In più, quando la terapia della parola funziona bene, gli altri farmaci possono smettere di essere necessari. […] I farmaci finora disponibili sono solo delle aggiunte ai trattamenti psicologici.

Il disturbo di personalità Borderline può portare ad una varietà di sintomi, che appaiono però costruiti in funzione di una fragilità personologica, e non come sindromi strutturate. Il terapeuta breve strategico tiene conto di questo, utilizzando le consuete tecniche di Terapia Breve Strategica che permettono una risoluzione in tempi brevi dei sintomi, ma continua ad accompagnare il paziente nella costruzione di un equilibrio di vita che contempli oscillazioni e struttura, variabilità e maggiore sicurezza. In linea con tutte le più attuali tendenze psicoterapeutiche, questo modello attribuisce grande importanza alla costruzione della relazione terapeutica, ma coniugandola con le più moderne tecniche di Terapia Breve; è stata infatti denominata “Psicoterapia Breve a Lungo Termine” (Nardone et al., 2017).

[/vc_column_text][ultimate_exp_section title=”Approfondimento: la Psicoterapia Breve a lungo termine” text_color=”#436ccc” background_color=”#ffffff” icon=”Defaults-check-square-o” icon_align=”top” icon_size=”22″ icon_color=”#436ccc” desc_margin=”margin-right:25px;margin-left:25px;” desc_padding=”padding-right:25px;padding-left:25px;” icon_margin=”margin-right:25px;margin-left:25px;”][vc_column_text]

La Terapia Breve Strategica si pone l’obiettivo di risolvere i problemi, nel minor tempo possibile. Per questo, sono stati sviluppati una serie di protocolli, flessibili ma rigorosi, in grado di smontare le principali patologie psichiche in poche sedute, le prime a seguito dell’inizio del trattamento; quelle successive sono dedicate al consolidamento dei risultati. Nel caso di Disturbo Borderline, possono venire utilizzate le tecniche della Terapia Breve per ottenere un veloce miglioramento della situazione generale; il caso viene però solitamente seguito più a lungo, in modo da permettere alla persona di costruirsi il proprio equilibrio di vita, con una guida o un appoggio sicuro, anche se distante, e riattivabile all’occorrenza, quello dello psicoterapeuta (Nardone et al., 2017).

Per questo si parla di Psicoterapia Breve a Lungo Termine: le tecniche della terapia breve permettono di ottenere i primi, fondamentali, risultati in tempi brevi, per poi seguire dalla distanza il paziente e (a volte) la sua famiglia nella costruzione di una quotidianeità abbastanza serena da dare benessere, abbastanza strutturata da sopportare le oscillazioni.

[/vc_column_text][/ultimate_exp_section][vc_column_text]Bibliografia

Fonagy, P., Target, M. (2001). Attaccamento e funzione riflessiva. Milano: Raffaello Cortina Editore.

Gulotta, G. (1982). Sistema familiare e tossicodipendenza. Varese: Giuffrè.

Herman, J. L., Perry, C., & Van der Kolk, B. A. (1989). Childhood trauma in borderline personality disorder. The American journal of psychiatry, 146(4), 490.

Nardone, G., Balbi, E., Vallarino, A. (2017). Psicoterapia Breve a lungo termine. Trattare con successo anche le psicopatologie maggiori. Firenze: Ponte alle Grazie.

Nardone, G., Giannotti, E., Rocchi, R. (2001). Modelli di famiglia. Conoscere e risolvere i problemi tra genitori e figli. Firenze: Ponte alle Grazie.

Paris, J. (2008). Treatment of Borderline Personality Disorder. London: The Guilford Press.

Selvini Palazzoli, M., Boscolo, L., Cecchin, G. & Prata, G. (1978). Paradosso e controparadosso. Milano: Raffaello Cortina.

Van der Kolk, B. A. (2002). The assessment and treatment of complex PTSD.Treating trauma survivors with PTSD, 127-156.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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