Paura della Guida | Terapia Breve Strategica a Firenze, Parma e Montevarchi (AR)
Paura o fobia della guida
La paura di guidare, o fobia della guida, è un problema che riguarda molte persone. Come si può facilmente immaginare si tratta di una fobia piuttosto invalidante, che ha un forte impatto sulle possibilità lavorative, relazionali e sull’autonomia delle persone che ne soffrono.
Si tratta di un problema che a volte è collegato ad altri disturbi d’ansia, in particolar modo al disturbo di attacchi di panico e all’agorafobia, ed è correntemente considerato una forma di fobia specifica situazionale.
In molti casi la paura di guidare si verifica in specifiche situazioni di guida in cui la persona teme di perdere il controllo della situazione: fattori scatenanti sono spesso cambiamenti improvvisi del traffico, code impreviste, o situazioni che impedirebbero la possibilità di fuga, come ad esempio le gallerie o i ponti. Naturalmente spesso la fobia si focalizza sulla guida in autostrada (Ehlers et al., 1994).
Tentate Soluzioni nella Paura di guidare
Come in altre problematiche fobiche la costellazione di Tentate Soluzioni che mantengono in problema ruotano soprattutto attorno all’evitamento delle situazioni temute, al controllo del pensiero e delle reazioni corporee, e alla delega a persone importanti. In alcuni casi, al posto dell’evitamento, l’attenzione si focalizza sul mettere in atto specifici comportamenti precauzionali per evitare la situazione o la reazione di panico temuta (Nardone & Watzlawick, 1990; Nardone, 1993; Clapp et al., 2011(a); Nardone, 2013). Il primo, se da un lato fornisce un’illusoria quanto precaria sensazione di sicurezza, dall’altro restringe sensibilmente gli spazi di autonomia e le aree di vita libere dal problema, connotando peraltro un sempre maggior numero di contesti come potenzialmente pericolosi.
I tentativi di controllo del pensiero vertono sullo sforzo di non pensare ai possibili pericoli, al cercare di mantenere volontariamente un atteggiamento positivo e ottimista oppure a cerca di autoconvincersi che “tutto andrà bene” e che “non c’è motivo di preoccuparsi”. Il controllo delle reazioni corporee, invece, si concentra sulla regolazione del respiro, della postura, e del battito cardiaco; entrambe purtroppo costruiscono il paradosso di provocare proprio ciò che la persona sta cercando di reprimere. Pensieri sempre più catastrofici da un lato, e reazioni incontrollate di ansia dall’altro.
Chiude il cerchio la delega a familiari, amici o partner degli spostamenti che non si è più in grado di sostenere. Tale processo, punto di partenza di una serie di effetti deleteri sulla famiglia e la coppia, rende tutti i partecipanti complementari al problema, e servi impotenti delle sue richieste. La persona, dal canto suo, assiste ad un sempre maggiore senso di incapacità.
Terapia Breve Strategica della paura di guidare
La Terapia Breve Strategica si struttura come un intervento focalizzato sulla soluzione in tempi brevi delle problematiche psicologiche. Essa si struttura come una sequenza di fasi strutturate che, come un imbuto, portano al collasso del problema, tramite l’abbandono delle Tentate Soluzioni che, messe in atto dal paziente o dai suoi familiari, rendono più invalidante il disturbo anzichè portare al suo miglioramento.
Negli ambiti delle problematiche fobiche, il gruppo di studio del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, guidato dal Prof. Giorgio Nardone, ha strutturato nel tempo una serie di protocolli ad alto tasso di efficacia ed efficienza rispetto alle principali problematiche basate sulla paura (Nardone, 1993; Nardone, 2005; Nardone, 2016). Essi sono caratterizzati da una percentuale di successo nella completa risoluzione del problema superiore all’80%, e dalla velocità dell’intervento, tipicamente inferiore alle 10 sedute.
Bibliografia
Nardone, G., Watlawick, P. (1990). L’arte del cambiamento. Manuale di terapia strategica e ipnoterapia senza trance. Firenze: Ponte alle Grazie.
Nardone, G. (1993). Paura, panico, fobie. La terapia in tempi brevi. Firenze: Ponte alle Grazie.
Nardone, G. (2005). Non c’è notte che non veda il giorno. La terapia in tempi brevi per gli attacchi di panico. Firenze: Ponte alle Grazie.
Nardone, G. (2013). Psicotrappole. Firenze: Ponte alle Grazie.
Nardone, G. (2016). La terapia degli attacchi di panico. Liberi per sempre dalla paura patologica. Firenze: Ponte alle Grazie
I sottotipi della paura della guida
Paura della guida in autostrada
Diversi tipi di fobia di guidare condividono il timore di non potersi sottrarre all’obbligo della guida, e questo naturalmente fa delle autostrade uno dei migliori candidati a stimolare la paura. Il guidatore è infatti costretto a rimanere alla guida fino all’uscita successiva; spesso, inoltre, le autostrade mancano della corsia laterale, che potrebbe rappresentare l’opportunità di accedere alla “pausa dal combattimento” che la persona spera la potrebbe aiutare a riprendere il controllo.
Paura dei ponti e delle gallerie
Un discorso simile vale per i ponti, i quali, anche nelle strade normali non permettono di accostare e fermarsi, e le gallerie, che aggiungono per chi ne è suscettibile la per niente benvenuta componente claustrofobica, stimolata dagli spazi stretti e con scarsa illuminazione.
Paura di rimanere bloccati nel traffico
Rimanere bloccati nel traffico stradale esclude la possibilità di potersi allontanare dal posto di guida. Questo usualmente porta le persone soggette a moltiplicare gli sforzi per mantenere il controllo fisico e psicologico di sè, gli stessi sforzi che contribuiscono alla creazione delle reazioni panicanti.
Paura della guida notturna
Guidare durante la notte richiede spesso di basare la propria azioni su un range ristretto di informazioni sensoriali, ristrette in quel frangente alla piccola porzione di strada illuminata dai fari. Questo non di rado contribuisce, a chi tende a mantenere il controllo di sè e dell’ambiente che lo circonda, a creare una sensazione di costante di inquietudine che può sfociare nella paura e nel panico.
Paura di guidare dopo un incidente stradale
Diversamente dai vecchi modelli del comportamentismo, caratterizzati da una causalità lineare, per cui si pensava che un trauma da incidente stradale causasse direttamente la fobia della guida, ora la prospettiva degli studiosi è più sfumata. E’ infatti probabile che incidenti stradale anche gravi possano tutt’al più costituire dei fattori di rischio; la maggioranza delle persone che vivono un incidente stradale, infatti, fanno esperienza di paure che progressivamente decantano nel periodo successivo. Le sindromi post-traumatiche da incidente stradale e le fobie della guida sono fenomenologicamente differenti (Mayou et al., 1993). Perchè la persona sviluppi una vera e propria sindrome fobica devono verificarsi anche altre condizioni, tra cui una generale propensione all’ansia e comportamenti finalizzati a mantenere il controllo della situazione su strada e delle proprie reazioni psico-corporee (Clapp et al., 2011 b).