Tra i livelli di importanza di una ricerca scientifica, la metanalisi ne occupa uno dei più alti. Si tratta, infatti, di una “ricerca delle ricerche”, un lavoro basato sullo studio di tutte le ricerche precedentemente pubblicate su un argomento che, messe insieme, permettono di solito di affermare determinate conclusioni. Si tratta quindi di una delle fonti più affidabili di dati, all’interno degli approcci terapeutici evidence-based.
Riporto quindi i risultati di una metanalisi relativa all’utilizzo dell’ipnosi per la gestione del dolore muscoloscheletrico e neuropatico.
Ipnosi e dolore muscoloscheletrico e neuropatico
Al contrario di altri tipi di sensazioni nocicettive, come il dolore lombare o l’emicrania, per le quali ottenere un certo livello di rilassamento ipnotico migliora già notevolmente il dolore, che è spesso almeno parzialmente legato alla tensione muscolare, tutto ciò non si applica al dolore neuropatico. Se il dolore muscoloscheletrico si definisce come una sensazione di sofferenza fisica sperimentata nei muscoli, nelle ossa, nelle articolazioni, o nei tendini (Langlois et al, 2022), il dolore neuropatico riguarda lesioni o compressioni del sistema nervoso somatosensoriale, cioè del sistema nervoso che permette di percepire il nostro stesso corpo.
E non penso sia un caso se la prima conclusione della metanalisi riguarda il fatto che l’intervento ipnotico in questi casi deve essere lungo almeno 8 sedute: se da un lato pare veloce ottenere una risposta di rilassamento, dall’altro ottenere risposte in grado di modificare ipnoticamente queste sensazioni di dolore “profondo” richiede tempo e pratica.
Potrebbe essere utile, in alcuni casi, fissare delle sedute di follow-up, che spesso aiutano a mantenere la risposta al trattamento a lungo, nel tempo: a intervalli sempre più distanziati, ogni due o tre mesi. Rispettate queste condizioni, il trattamento ipnotico risulta in grado di ottenere una riduzione significativa della percezione dolorosa, che a sua volta provoca una serie di altri effetti positivi a cascata.
Altri effetti dell’intervento ipnotico
L’ipnosi, oltre a permettere una diminuzione o attenuazione della percezione dolorosa, ha mostrato anche altri importanti effetti:
1. Miglioramento della qualità della vita: spesso le persone che soffrono di dolore cronico percepiscono la loro vita come mutilata, privata di una fondamentale componente di serenità e benessere. L’intervento ipnotico è in grado di restituire almeno parte di questo.
2. Interferenza del dolore con la vita quotidiana: la percezione è spesso che una serie di attività siano precluse, e che quando non lo sono il prezzo da pagare è un aumento del dolore. Quest’ultimo quindi interferisce con gli impegni quotidiani limitando, bloccando, o non di rado spingendo alla rinuncia.
Quindi, ne conclude la ricerca, possiamo assumere che il trattamento ipnotico finalizzato alla gestione del dolore è una tecnica efficace per trattare pazienti con dolore cronico muscoloscheletrico e neuropatico in tempi brevi.
Riferimenti bibliografici
Articoli Recenti
Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)