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Giacomo Crivellaro | Psicologo Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica e Ipnosi
Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)

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Non ci sono norme. Tutti gli uomini sono eccezioni

ad una regola che non esiste.

— Fernando Pessoa —

 

Quando si affronta un problema da risolvere, è sempre una buona idea osservarlo da punti di vista diversi, in modo di essere in grado di individuare nuovi possibili approcci e azioni da intraprendere.

Ci sono molti modi per descrivere una seduta psicoterapeutica, uno di questi è quello che segue: “una persona (il paziente) si rivolge ad un’altra persona (lo psicoterapeuta), per risolvere un problema. Il problema, dal punto di vista del paziente, può essere definito come qualcosa che si vorrebbe smettere di fare senza riuscirci, o come qualcosa che si vorrebbe cominciare a fare, ma che per qualche motivo risulta impossibile”.

Da questo punto di vista a-patologizzante e a-diagnostico, lo psicoterapeuta è un risolutore di problemi. Il problem-solving applicato alla psicoterapia ha sviluppato due approcci, cugini complementari, lati opposti ma auto-completantisi di una stessa medaglia; essi sono l’approccio focalizzato sul problema (Watzlawick et al., 1974) e l’approccio focalizzato sulla soluzione (De Shazer, 1988).

Questo approccio si basa sull’apparentemente semplice principio che le persone, quando decidono di rivolgersi ad un professionista, formulano la loro richiesta di intervento sulla base dell’assunto che esiste una cosa, una cosa fastidiosa e dolorosa, che è il problema. Ad esempio, chiederanno aiuto per diminuire i momenti in cui si sentono giù di morale; diranno di essere depressi, cancellando in questo modo dalla narrazione tutte le situazioni in cui non si sentono giù.

Proporranno quindi quella che è stata chiamata una ‘narrazione saturata dal problema’ (White, 1992); essa come tutte le narrazioni, seleziona una porzione dell’esperienza e la colora tramite le parole utilizzate per raccontarla, lasciandone però sul piatto ampie fette, inutilizzate perchè incompatibili con la narrazione appena creata.

La Terapia Focalizzata alla Soluzione utilizza invece come leva proprio quelle situazioni in cui il problema non si è presentato, facendone la base per la costruzione di realtà in cui il problema si dissolve, scompare in una marea di eccezioni che diventano la regola.

Questo può essere fatto essenzialmente in due modi (che però si diramano in una moltitudine di possibili interventi):

  • per prima cosa è necessario costruire una definizione di quale potrebbe essere una possibile soluzione. Questo primo passo è complicato dal fatto che tale definizione, per produrre un effetto positivo, deve essere espressa in positivo. In altre parole, dire: “non voglio più essere depresso” non porta ad alcun risultato. Sarà necessario portare il paziente (o il cliente, se si è un coach) ad esprimere cosa succederà attorno e dentro di sè nel momento in cui non sarà più depresso.
  • il secondo passo consiste nell’identificare tutte le situazioni in cui il problema è assente. Quando, cioè, non si verifica il problema? Che cosa succede? Che cosa ha fatto, o evitato di fare, la persona in quella situazione? Che cosa ha pensato, con chi si è relazionata?

A questo punto sarà possibile ampliare le eccezioni portando la persona a ripetere ciò che ha già funzionato nel passato, ciò che ha già costruito delle eccezioni, ciò che porta in sè il seme della soluzione. Un sassolino rotola giù dalla montagna, ne porta con sè degli altri, ed ecco una valanga!

 

Bibliografia

De Shazer, S. (1988). Investiganting Solutions in Brief Therapy. New York: Norton.

Watzlawick, P., Weakland, J. H., & Fisch, R. (1974). Change: Principles of problem formation and problem resolution. New York: Norton.

White, M. (1992). La Terapia come Narrazione. Proposte Cliniche. Roma: Astrolabio.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]



Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Sono Psicologo Psicoterapeuta. Diverse esperienze lavorative in alcuni ambiti della Salute Mentale mi hanno portato ad approfondire la Terapia Breve Strategica, approccio che considero il migliore, in ambito psicoterapeutico e non solo. Sono un curioso impenitente, un critico impietoso (anche verso me stesso, ahimè!) e un lettore accanito. Ricevo come Psicologo Psicoterapeuta libero professionista nei miei studi di Firenze, di Parma e a Montevarchi (AR), dove collaboro con il Centro ABA e Psicoterapia Valdarno della Associazione Vento a Favore, di cui sono socio fondatore. Sono Psicoterapeuta Ufficiale e Ricercatore del Centro di Terapia strategica di Arezzo.


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