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Giacomo Crivellaro | Psicologo Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica e Ipnosi
Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)

E’ ormai prassi consolidata in molte psicoterapie quella di considerare, nel processo diagnostico ed in quello terapeutico, una molteplicità di fattori. Evitando l’autoinganno rassicurante del basarsi unicamente sull’intrapsichico, i diversi studiosi di psicoterapia hanno sottolineato con sempre maggiore enfasi l’importanza di un approccio multifattoriale nel determinare i sintomi per i quali i pazienti chiedono aiuto. Un’approccio che, oltre ai fattori psicologici, consideri quelli sociali e biologici (Paris, 1996 o leggi qui).

 

Agire altrimenti, elevando la vita mentale ad un livello superiore e più elevato rispetto ad ogni altro “sistema” (relazionale, lavorativo, familiare, amoroso) in cui la persona è inserita rischia di diventare una limitante prospettiva ed un pericoloso autoinganno, come nella famosa storiella di Watzlawick (1983)

 

«Sotto un lampione c’è un ubriaco che cerca qualcosa. Si avvicina un poliziotto e gli chiede cosa ha perduto. “La mia chiave” risponde l’uomo e si mettono a cercare tutti e due. Dopo aver guardato a lungo il poliziotto gli chiede se è proprio sicuro di averla persa lì. L’altro risponde: “no, non qui: là dietro; solo che là è troppo buio”».

 

Ogni prospettiva è limitata, ogni punto di vista parziale; per evitare di fare come l’uomo ubriaco della storiella, è dunque centrale sapere oscillare fra angolazioni diverse. Nei prossimi esempi clinici vedremo come, in molti casi, avere una visione prospettica della vita del/della paziente, al di là di ciò che soggettivamente sente/prova/pensa può aiutare a risolvere problemi che appaiono altrimenti molto complessi.

 

L’insonnia costituisce un problema frequentemente portato in psicoterapia, e può essere associato ad una quantità di problematiche fisiche o psicologiche, come ad esempio l’ansia generalizzata e la depressione. Sono sempre più frequenti, però, le insonnie derivate da comportamenti scorretti, in particolar modo l’utilizzo di cellulari smartphone, tablet e computer, i cui schermi hanno mostrato avere un effetto destabilizzante su un ormone legato alla regolazione dei cicli sonno/veglia, la melatonina (Wood et al., 2013).

 

Se agissimo partendo dal presupposto che l’insonnia derivi da un problema interno o psicologico del paziente, molto probabilmente ci ritroveremmo impegolati in una lunga serie di ipotesi diagnostiche e terapeutiche, la cui….”prognosi” sarebbe forse infausta!

Dobbiamo quindi usare cautela nel “psicologizzare” i problemi, chiedendoci sempre “dove” si manifestano, “quando” si manifestano, “quanto” spesso, eccetera.

 

Nella stessa scia, il famoso psicoterapeuta Irvin Yalom (2008) consiglia di informarsi sulla “giornata tipo” del paziente: dal momento in cui si sveglia la mattina a quello in cui va a letto la sera, quali sono le persone, le attività, le abitudini che lo accompagnano giorno dopo giorno?

 

Altra tipologia di casi in aumento sono le persone che vivono più o meno lontane dalla loro “casa ancestrale”, dal luogo di origine familiare e di nascita. Moderni Ulisse, sono scappati dalla povertà, hanno coltivato le loro ambizioni, sono fuggiti da guerre o conflitti, oppure semplicemente sono andati in cerca di avventure, di vite da scoprire.

In tempi moderni di società liquida i fuori casa, fuori regione, fuori sede, emigranti esterni ed interni sono sempre più; ma quando, dopo un trasferimento, ci sentiamo disperatamente soli, orfani di tutti, anche le normali ansie appaiono giganti…

 

Possiamo concludere con un brano di un importante terapeuta sistemico: “L’essere umano fa parte di numerosi sistemi relazionali che lo influenza, dai quali è mosso; la famiglia, si capisce, ma anche i gruppi d’appartenenza, un gruppo di lavoro, un partito politico, […] un club di svago, una classe. […] Si può dunque concepire tale strutturazione di rapporti fra gli individui come una serie di matrioska nel cui cuore si trova l’individuo” (Wittezaele, 2004).

Ma se talvolta focalizzarsi sul cuore delle matrioske può aiutare, altre volte dobbiamo allargare lo zoom, per vedere meglio.

 

 

Riferimenti bibliografici

Paris, J. (1996). Social factors in the personality disorders. A biopsychosocial approach to etiology and treatment. Cambridge: Cambridge University Press.

Watzlawick, P. (1983). Istruzioni per rendersi infelici. Milano: Feltrinelli.

Wittezaele, J. J. (2004). L’uomo in relazione. Il mondo non è come lo pensiamo ma come lo viviamo. Milano: Ponte alle Grazie.

Wood, B., Rea, M. S., Plitnick, B., & Figueiro, M. G. (2013). Light level and duration of exposure determine the impact of self-luminous tablets on melatonin suppression. Applied ergonomics, 44(2), 237-240.

Yalom, I. (2008). Il dono della terapia. Vicenza: Neri Pozza.



Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Sono Psicologo Psicoterapeuta. Diverse esperienze lavorative in alcuni ambiti della Salute Mentale mi hanno portato ad approfondire la Terapia Breve Strategica, approccio che considero il migliore, in ambito psicoterapeutico e non solo. Sono un curioso impenitente, un critico impietoso (anche verso me stesso, ahimè!) e un lettore accanito. Ricevo come Psicologo Psicoterapeuta libero professionista nei miei studi di Firenze, di Parma e a Montevarchi (AR), dove collaboro con il Centro ABA e Psicoterapia Valdarno della Associazione Vento a Favore, di cui sono socio fondatore. Sono Psicoterapeuta Ufficiale e Ricercatore del Centro di Terapia strategica di Arezzo.


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