“The secret – Il segreto” è un libro uscito in Italia nel 2007.
Parla di una fantomatica “legge di attrazione”, la quale sarebbe in grado di trasformare in realtà letteralmente tutto ciò che ci passa per la testa, i pensieri negativi ed i pensieri positivi. Fornisce quindi un comodo vademecum che promette, in poche e semplici mosse, di controllare il proprio pensiero e quindi il proprio destino.
Penso che un’idea del genere non meriti nemmeno lo spazio che occupa in un modesto blog come il mio. Chi lo merita, invece, sono i pazienti che sempre più numerosi si presentano in studio; afflitti, oltre ai loro personali tormenti esistenziali, dal dubbio, conseguente alla lettura del libro: se sto così male, significa che non mi ci sono applicato abbastanza. Se sono così scarso/a da non riuscire ad avere ciò che immagino, come il libro suggerisce, forse per me non c’è davvero speranza.
Il segreto dei segreti
“Il Segreto”, come i tanti manuali delle schiere di santoni/guru/maestri che precedono l’autrice (produttrice televisiva e cinematografica, sa molto poco di persone e molto di vendita), promette di condensare in una semplice formula l’umana ricerca, sempiterna e a tratti frenetica, per quella costruzione della cultura che è la felicità (Jullien, 2006). Prendete due cromosomi, aggiungete l’infanzia, un po’ di sofferenza, moltiplicate per la radice di autoaiuto e otterrete ciò che desiderate.
E come lo fa? Vendendo la massima aspirazione dell’uomo: che le sue vicende siano interamente dominate da lui. Se tutto dipende dal mio pensiero, e trovo il modo di controllarlo, allora controllo il mio destino.
Come dire: tranquilli, signori. Siete onnipotenti, anche se ancora non lo sapete. Volete conoscere il vostro potere? Comprate il mio libro.
Il successo
Naturalmente è stato un successo. E come avrebbe potuto non esserlo? Solo in Italia sono state più di 500.000 le copie vendute, la prima stampa è andata esaurita in pochi giorni. Potremmo tranquillamente archiviare la faccenda come una delle tante fregature rifilate a chi si augura con tutto il cuore, in quella variopinta tangenziale della religione che è la magia (Bateson, 1989), di trovare finalmente felicità, benessere o ricchezza. Dopotutto nei “secoli bui” del Medioevo potevi comprarti un dente di San Paolo o un capello della Madonna (pagando fior di palanche, ovviamente).
Purtroppo però “il segreto” del successo ne contiene un altro, decisamente tossico: se non ottieni ciò su cui fantastichi, probabilmente è perchè non ti ci impegni abbastanza. Ed ecco moltitudini impegnate quotidianamente ad immaginare lidi dorati e spiagge tropicali, dato che il risultato sperato non è “ancora” arrivato. Non siamo ancora atterrati a Las Vegas, infatti, e la “Legge di Attrazione” deve nuovamente essere stimolata, pensando e ripensando a ciò che si vorrebbe. E via di questo passo, in un ossessionarsi progressivo del pensiero che si avvita su sè stesso. L’assillo maniacale di una soluzione che, siccome non funziona, viene applicata con sempre maggiore lena, anzichè essere abbandonata (Watzlawick et al., 1974). Sempre più distaccati dal presente, sempre più impegnati ad utilizzare “Il Segreto”.
Sempre più infelici.
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DOTT. GIACOMO CRIVELLARO, PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
A FIRENZE E PARMA
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Bibliografia
Bateson, G. (1989). Dove gli angeli esitano. Milano: Adelphi.
Jullien, F. (2006). Nutrire la vita, senza aspirare alla felicità. Milano: Cortina Editore.
Watzlawick, P., Fisch, R., Weakland, J. (1974). Change: la formazione e la soluzione dei problemi. Roma: Astrolabio.
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