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Giacomo Crivellaro | Psicologo Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica e Ipnosi
Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)

Perdita, lutto, distacco: la sensazione ambivalente della carenza, della mancanza, il dolore, spesso fisico come psicologico, del distacco da qualcuno; a volte il trauma della fine di una malattia, le immagini della dipartita, di irrisolvibili questioni mediche che si intrecciano con il commiato, rendendolo ancora più complesso. E poi…la vita che va avanti, ma che vita può essere senza quella persona? Che giornate possono essere? Sarà possibile ritrovare un entusiasmo, o perfino una gioia, quando sembra esserci solo la desolazione delle macerie di ciò che c’è stato? Trovare dei progetti? Ricreare dei ritmi o dei rituali senza quella persona, la persona che ci ha accompagnato?

Il lutto è tutto questo e anche molto altro. Può essere, soprattutto quando la persona che viene a mancare è quella con cui si condivideva gran parte della vita, un turbine che spinge a rivedere completamente la propria esistenza. Il fatto che può accompagnarsi a sintomi di insonnia non deve quindi stupire.

 

Il dolore a monte dei sintomi

Come rilevano Hardison e colleghi (2005) non è frequente che il lutto costituisca lo stimolo a cercare aiuto. Molto più spesso sono i sintomi che si associano al lutto a spingere a cercare l’aiuto del professionista, come la perdita di motivazione, la perdita dell’entusiasmo nelle attività di tutti i giorni, l’insonnia, oppure, cosa non rara nei casi di lutto traumatico, reazioni fobiche relative a situazioni in qualche modo legate a quella perdita (fobie a sfondo medico, fobie della guida – degli incidenti stradali, angosce da decadimento cognitivo per persone che hanno perso qualcuno per Alzheimer, eccetera).

I sintomi di insonnia si verificano, concomitantemente al lutto, più frequentemente nei casi di lutto complicato (vedi Hardison e colleghi, 2005; Germain e altri, 2006), una situazione in cui il dolore del distacco non è stato attraversato, e quindi superato, in quanto bloccato da altre reazioni cognitive ed emotive (Nardone, Cagnoni e Milanese, 2021).

 

Insonnia e lutto

Viene da chiedersi se sia possibile separarsi davvero, completamente, da chi si è perso. Sembra essere infatti frequente l’esperienza di ripensare, a distanza anche di molti anni, e spesso in modo sorprendentemente vivido, ad una persona cara defunta. Non è un caso se da più parti si è segnalata l’intrinseca natura paradossale del lutto, in cui la capacità di portare con sé le memorie di una persona e quella di lasciarla andare si sviluppano insieme e parallelamente, in modo apperentemente illogico (Paul, 1986).

Tuttavia, ci sono alcuni lutti che minano profondamente il senso di sicurezza: ad esempio, la perdita del proprio o della propria compagna di vita o di un genitore. Il senso di abbandono e di sicurezza, così necessario per incontrare il sonno, ne viene indebolito tanto da comportare spesso, in questi casi, reazioni di insonnia.

In altri casi sono le memorie sensoriali della persona perduta, così fondamentali nell’esperienza del lutto, a tornare durante la notte, a ricordare che una parte della persona in lutto rimane profondamente agganciata ai ricordi. E’ come se il tempo si fosse diviso: da un lato continua il suo inesorabile scorrimento, dall’altro pare incatenato ad un passato tinteggiato dalla consapevolezza che non tornerà (Shardlow, 2022).

Ci sono i lutti che, per la loro subitaneità e rapidità, e a volte per la dinamica stessa della morte, assumono tratti francamente traumatici; la persona è stata testimone di situazioni che hanno profondamente segnato la sua storia e messo severamente alla prova le sue capacità di resilienza psicologica: si tratta di ricordi fortemente vividi e dalla rilevante componente sensoriale – odori, immagini, suoni e voci – che, non elaborati, tornano – come altre memorie di eventi traumatici – a fare visita durante la notte, strappando bruscamente al sonno l’inquieto sognatore.

 

Terapia

Il lutto non è un disturbo. E’ un processo di progressivo e a volte lento adattamento alla perdita, alla mancanza: anche il dolore non è un disturbo! Che esseri umani saremmo senza la sofferenza che ci provoca il distacco?

E’ quindi discutibile l’utilizzo della parola “terapia” per parlare del lutto – ci sarebbe “supporto psicologico”, ma la troviamo ugualmente insoddisfacente – la usiamo in mancanza di parole migliori e più appropriate. Nei casi in cui alla difficoltà di un dolore e di un vissuto da elaborare e integrare in una nuova prospettiva di vita si affiancano problemi di insonnia, dovremo però permettere una quotidiana traversata nel mare del dolore: una volta effettuato il guado potremo lavorare sui problemi legati al sonno. Ancora una volta si tratta di un intervento in sequenza. La ricerca di un mondo che pure continua ad esistere, con la mancanza di qualcuno che ha trovato il suo posto nel nostro cuore.

 

Riferimenti bibliografici

Boelen, P. A., & Lancee, J. (2013). Sleep difficulties are correlated with emotional problems following loss and residual symptoms of effective prolonged grief disorder treatment. Depression research and treatment2013.

Cagnoni, F., & Milanese, R. (2009). Cambiare il passato. Superare i traumi con la terapia strategica. Milano: Ponte alla Grazie.

Conant, R. D. (2014). Memories of the death and life of a spouse: The role of images and sense of presence in grief. In Continuing bonds (pp. 179-196). Taylor & Francis.

de Lang, T. A., Buyukcan-Tetik, A., de Jong, P. J., Lancel, M., & Eisma, M. C. (2023). Cross-Lagged Analyses of Prolonged Grief and Depression Symptoms With Insomnia Symptoms. Behavior Therapy54(3), 510-523.

Germain, A., Shear, K., Monk, T. H., Houck, P. R., Reynolds, III, C. F., Frank, E., & Buysse, D. J. (2006). Treating complicated grief: effects on sleep quality. Behavioral Sleep Medicine4(3), 152-163.

sci-hub

Hardison, H. G., Neimeyer, R. A., & Lichstein, K. L. (2005). Insomnia and complicated grief symptoms in bereaved college students. Behavioral sleep medicine3(2), 99-111.

Nardone, G., Cagnoni, F., Milanese, R. (2021). La mente ferita: attraversare il dolore per superarlo. Firenze: Ponte alle Grazie.

Paul, N. L. (1986). The paradoxical nature of the grief experience. Contemporary Family Therapy8(1), 5-19.

Shardlow, J. (2022). Temporal Perspectives and the Phenomenology of Grief. Review of Philosophy and Psychology, 1-22.



Giacomo Crivellaro; Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Psicologo Psicoterapeuta a Firenze, Parma e Montevarchi (Valdarno)
Sono Psicologo Psicoterapeuta. Diverse esperienze lavorative in alcuni ambiti della Salute Mentale mi hanno portato ad approfondire la Terapia Breve Strategica, approccio che considero il migliore, in ambito psicoterapeutico e non solo. Sono un curioso impenitente, un critico impietoso (anche verso me stesso, ahimè!) e un lettore accanito. Ricevo come Psicologo Psicoterapeuta libero professionista nei miei studi di Firenze, di Parma e a Montevarchi (AR), dove collaboro con il Centro ABA e Psicoterapia Valdarno della Associazione Vento a Favore, di cui sono socio fondatore. Sono Psicoterapeuta Ufficiale e Ricercatore del Centro di Terapia strategica di Arezzo.


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