Dedico volentieri questo post all’ultimo libro del nostro Professore Giorgio Nardone, sulla Paura di Vincere.
Affronta uno dei temi più delicati di cui possiamo occuparci, e cioè il fatto che, in alcun casi, proprio la vicina realizzazione dei nostri desideri più grandi, dei nostro obiettivi più elevati, può tradursi in una serie di altri problemi che rischiano spesso di mettere a completo repentaglio la terra promessa dei sogni realizzati.
Come infatti ci guida a scoprire l’autore, solo apparentemente il successo non può fare altro che divorziare dalla sofferenza: insieme ad esso, clandestino nascosto, a volte simpatico e a volte sarcasticamente ironico, si cela il cambiamento, che spesso è più ampio di quanto si sarebbe potuto, in prima battuta, immaginare.
Inquilino scomodo: scompiglia l’ordine e la prevedilità del conosciuto e pare, come certi folletti delle antiche fiabe dei fratelli Grimm, divertirsi ad agitare le notti e a sorprendere i giorni. Al punto da spingere a sabotare, più o meno consapevolmente, proprio quel “nuovo”, costituito dal successo, che al “vecchio” pareva mancare tanto. E in questo conflitto si sviluppano problemi tra i più vari, che nel libro sono raggruppati secondo le sensazioni che vi si trovano alla base: paura, frustrazione e rabbia, delusione, fatica, dolore. Corredati, come da tradizione, da casi esemplificativi della Terapia Breve Strategica, in cui le potenzialità di cambiamento, anche veloce, dell’essere umano, non cessano di stupire il professionista quanto il lettore appassionato.
Per concludere, vale certamente la pena menzionare lo splendido ultimo capitolo, in cui viene lanciato un appello al valore dell’audacia, nell’azione e nel pensiero. Troppo spesso, a fronte della paura della sofferenza, viene più o meno consapevolmente promossa una cultura conservativa rispetto all’esistente, come se la libertà di immaginare e creare fosse perturbante e pericolosa in sé. Al contrario, il Professor Nardone spende la sua parola in difesa di una “educazione all’audacia” per costruire fiducia in sé stessi e piacere della scoperta delle possibilità del vivere: un vero antidoto alla rassegnazione o, come direbbe forse Markuse, ad una esistenza limitata ad una “unica dimensione”.
Riferimenti bibliografici
Nardone, G. (2024). La paura di vincere. Aggirare il più subdolo del nostri limiti. Milano: Adriano Salani.
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