Narra una leggenda kazaka o siberiana che le parole pronunciate in autunno si congelano nella glaciale atmosfera siberiana. Si immobilizzano nell’aria, un po’ come le conversazioni dei fumetti, ma nessuno può udirle. Aspettano, quiete, per tutto il lunghissimo inverno, in attesa che il tempo che scorre doni loro la possibilità di essere ascoltate. Aspettano la loro opportunità, sperano, forse, mentre rimangono così, ferme, immobilizzate. Solo quando sopraggiunge la primavera prendono nuovamente vita, si sciolgono come i ghiacci che le circondano. Col sole che le riscalda potranno nuovamente essere udite.
Pensando a questa storia, viene in mente che le parole non dette o i sentimenti non comunicati né a sé stessi né agli altri, si condensano in un qualcosa di diverso, una copertura che le rende ancora più difficili da scongelare, da pronunciare, o da ascoltare: uno dei possibili processi alla base dei disturbi di conversione. In questi casi, il corpo comunica, agisce, prende parte all’azione, oppure agisce congelandosi, come capita nelle assenze dissociative. D’altronde, non si può non comunicare.
Altre volte, è stato pronunciato solo il divieto, la proibizione al volume, l’interdizione al disturbo di una quiete pubblica che rende privata ogni sua possibile minaccia, la minaccia di dire a voce alta una verità che non può essere pronunciata: “Il Re è nudo!” grida il bimbo impudente e cade il velo miserabile, retto dai mille volti dell’ipocrisia umana. Un segreto è un comando che ne implica molti altri, ci spiegano Camillo Loriedo e Chiara Angiolari nel loro libro, i comandi relativi ai modi di tenere segreta l’esistenza stessa di un segreto, che impegna famiglie e gruppi vari nel gioco paradossale di giocare a fare finta che non ci sia alcun gioco a cui giocare.
Trappole, trappole relazionali, o psicotrappole, con il termine di Giorgio Nardone: le parole, quelle da dire e ascoltare, sono ferme in un limbo di cui la notte artica decreta l’immobilità, quel congelamento in cui la sopravvivenza è una sfida. Si può però ancora sperare in un raggio di sole caldo, le prime gocce cadono, i torrenti cominciano ad ingrossarsi…il bocciolo del primo fiore si fa strada fra il ghiaccio che comincia a sciogliersi.
Riferimenti bibliografici
Angiolari, C., Loriedo, C. (2021). Il segreto: la complessità nascosta nel sistema familiare. Milano: Raffaello Cortina.
Moene, F. C. (2001). Hypnosis and conversion disorder: assessment and treatment issues. Zeist: Cure & Care publishers.
Nardone, G. (2013). Psicotrappole: ovvero le sofferenze che ci costruiamo da soli. Imparare a riconoscerle e a combatterle. Firenze: Ponte alle Grazie.
O’ Sullivan, S. (2018). E’ tutto nella tua testa. Il misterioso mondo delle malattie psicosomatiche. Milano: Mondadori.
Thubron, C. (1999). In Siberia. Milano: Tea.
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